martedì 20 aprile 2010

BACIAMO LE MANI AH

 Provo a scappare dall’argomento monodirezionale e mio malgrado non riesco, ho la sgradevole sensazione di trovarmi su una corsia autostradale senza uscite laterali, percorso obbligato fino alla fine del viaggio, ovvero, questo ce lo teniamo fino a che

 “sorella morte non deciderà che il suo tempo per stilare il testamento è finito”.

 Provo a scorrere i giornali e rinuncio, l’oligarca è sempre al centro di ogni pagina, la dentiera in bella mostra e i peli di scimmia ben incollati, mi sorge un dubbio, ma sarà una calotta o come dice l’amica Dalle8alle5, tutte le mattine un addetto cinese glieli disegna?...boh.

 Di sicuro c’è che il califfo non pensa, la sua zona semantica e il centro della logica devono essere andati in asfissia totale, questo spiegherebbe il suo parlare a ruota libera,  senza curarsi delle conseguenze.

 Il paese (a suo dire) lo osanna, voglio vedere se lo osannerà ancora quando avrà finito di smantellare lo stato sociale, all’estero se vogliono ridere a crepapelle leggono le notizie politiche italiane, spulciando Repubblica mi sono imbattuta in questo giudizio

 “Lo scrittore spagnolo Javier Marias  concluse così, nel 2002, un ritratto di Berlusconi per El Pais: "... Una persona che non sente mai vergogna di alcun tipo, né personale, né pubblica, politica, estetica. E nemmeno narrativa. In realtà egli non sa cos'è la vergogna".

Non mi sono stupita, viste le figure di guano che va facendo in giro per il mondo, trovo normale il giudizio, direi che è un giudizio “benevolo”.

 La perplessità l’ho provata nel sentirlo di nuovo attaccare gli scrittori e gli autori di serial, accusarli di mettere in “cattiva luce il paese”, mi sta sorgendo un dubbio, ma i suoi discorsi li scrivono Feltri e Belpietro?

 Questa sua necessità di avere un antagonista a ogni costo lo ha portato ad attaccare la “sua gallina dalle uova d’oro”, al posto di Saviano cambierei casa editrice,  il califfo scorda che certi atteggiamenti servil-comici, li ha attuati senza una regia, dico, questo episodio che ha fatto sganasciare il mondo non è parto della penna di Saviano o della regia di Florestano Vancini, questo episodio è autoctono, baciamano e inchino al cammelliere libico che, come il califfo si volta, si pulisce disgustato la mano sulla tunica.

 

La più penosa figura di m@@@a degli ultimi 150 anni.

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