domenica 25 marzo 2012

“CAVALLERIA RUSTICANA” PARLAMENTARE

  

Nel post precedente, ho ricevuto questo commento dall’amico di tastiera Adriano Maini

“”La piazza che si muove da, infine, speranze. Certo, che un giorno, per sostenere qualcosa di brutto, si dirà proprio "una faccia alla Fornero".

Scritto da: Adriano Maini | 24/03/2012””

Me ne sono andata a dormire ridendo e chiedendomi dove collocare il pensiero di Adriano, nei sillogismi no, nei neologismi nemmeno, non si può definire un ossimoro, poi, mi sono detta che, l’assunto di Adriano fornisce un punto di partenza nel futuro prossimo, lo posso definire come assioma, se tra voi c’è un linguista, si accettano correzioni ;-))

 

MAX PALAZZO

ItaliaInfo palazzo.jpg

 

http://max-fraparentesi.blogspot.com/

Loro malgrado, i componenti dell’esecutivo tecnico, venerdì sono riusciti a farmi ridere, il 23 marzo si è tenuto il consiglio dei ministri che ha partorito quel “capolavoro che si può definire palindromo, si legge da destra a sinistra e viceversa”, quello licenziato con il termine “SALVO INTESE”, e a questo punto pensavo alla splendida opera di Pirandello:

6 PERSONAGGI IN CERCA DI AUTORE sottotilo COSI’ E’ SE VI PARE.

Ho spulciato tutti i giornali, tutti a riportare la conferenza stampa del dopo “salvo intese”, tutti a riportare dichiarazioni di questo o di quel personaggio, ridacchiavo dicendomi che, tra ministri, giornalisti e sindacalisti, c’è un MCD, massimo comune denominatore, ovvero, nessuno di loro ha capito un c@@@o sull’errore di fondo partorito dal caos che alberga nella scatola cranica del ministro del lavoro, mi sa che fa il paio con il suo vice ministro, si “il volpino Martone”. ;-))

Comunque, finito di leggere i quotidiani “canonici”, sono andata in quelli che non si possono collocare pro o contro questa o quella formazione, scrivono e basta, non inseriscono personalismi, porgono la notizia com’è o come l’hanno recepita.

Leggo il titolo e mi metto comoda, caffè, sigarette e ghigno malefico, mi dico

“peccato, sarebbe stata una figura di guano collettiva che sarebbe passata alla storia della “Bocconiana ignoranza”, hanno la mosca bianca che sta recependo la topica”

Ministro Balduzzi…ma non poteva farsi una padellata di fatti suoi?

Capisce che mi stavo sentendo come la gatta che fatta la posta si vede premiata dalla preda che cade nella trappola?

Vuole mettere il gusto di una bocciatura dopo tanto “gorgheggiare della ministra, della marcegaglia, del cafone della cisl…un bel “al mittente per incostituzionalità”, avrebbe quanto meno fatto esplodere la risata da nord a sud…i Bocconiani mostrano i limiti della conoscenza…e che limiti ;-))

Leggevo e ridevo, mi sembrava di leggere un libro poco noto, ma esilarante, L'ineffabile Antrobus di Lawrence Durrell, racconta la vita di un addetto all’ambasciata Inglese e delle cose strane capitategli nella carriera, leggendo il resoconto del dietro le quinte, il consiglio dei ministri di venerdì 23, mi ha riportato alla memoria un capitolo del libro, la partita di calcio tra l’ambasciata Inglese e l’ambasciata Italiana, Antrobus descrive i giocatori Italiani come “pronti a vincere con ogni mezzo, compreso il coltello a serramanico infilato nei parastinchi”

Leggendo questi occhielli dell’articolo mi dicevo che non è stato un consiglio dei ministri, mancava solo il serramanico per definirlo “Cavalleria Rusticana”, è dovuto intervenire Monti a difendere la ministra, ma se questo è l’esito della sola bozza…

Questo sotto il link, ma l’articolo lo riporto, voglio che resti nel blog per intero.

http://www.lettera43.it/politica/44794/il-governo-si-spacca-sulla-riforma.htm

Il governo si spacca sulla riforma

L'articolo 18 divide il Consiglio dei ministri.

 

La riforma del lavoro allontana il Paese dalla politica, spacca in due il parlamento, il fronte sindacale e adesso anche il governo. Secondo fonti bene informate ci sarebbero stati duri scontri durante il Consiglio dei ministri che è arrivato all'approvazione 'salvo intese' del testo da presentare in parlamento. Più volte nel corso della riunione si sarebbe arrivati ad alzare la voce, con il ministro Giarda che avrebbe addirittura minacciato le dimissioni.


C'È SOLO LA BOZZA.

A pesare sulla Fornero le critiche per l'assenza di un disegno di legge articolato. In effetti all'esecutivo è stata presentata la stessa bozza messa sul tavolo delle trattative con le parti sociali: un fatto che avrebbe scontentato in particolar modo Fabrizio Barca e Piero Giarda, ministri per la Coesione territoriale e per i Rapporti con il parlamento. Ma il rilievo di Barca è andato oltre, spingendosi fin dentro alle questioni di merito sulla riforma dell'articolo 18. Non è un mistero che il ministro non veda di buon occhio la possibilità che un dipendente licenziato ufficialmente per motivi economici non possa fare ricorso per il reintegro nemmeno nel caso in cui sospettasse o ritenesse di essere stato discriminato.


BALDUZZI: «RISCHIO INCOSTITUZIONALITÀ».

Ad essere poco convinto dei licenziamenti economici è anche Renato Balduzzi, ministro della Salute e unico costituzionalista del governo. Balduzzi ha passato giorni a studiare il disegno di riforma proposto dalla Fornero, e teme che una modifica così profonda e radicale dello Statuto dei lavoratori possa andare contro il primo articolo della Costituzione, quello che decreta che «L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro». Insomma, Balduzzi preferirebbe andare avanti con i piedi di piombo.


NO AL DECRETO E AL RINVIO.

Le critiche si sono fatte così accese da costringere Monti a intervenire in difesa del lavoro della Fornero, mentre qualcuno spingeva ancora per l'opzione del decreto legge, scartata con decisione dal premier su suggerimento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Vista l'impossibilità di arrivare a un accordo sarebbe stato il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera avrebbe a proporre addirittura un rinvio della discussione. Lo stesso Passera ha smentito, in ogni caso il presidente del Consiglio non ha mai voluto prendere in considerazione una tale possibilità, temendo la perdita di credibilità del suo governo agli occhi dell'opinione pubblica internazionale.


GIARDA INFURIATO CON GRILLI.

A quel punto l'esecutivo si sarebbe ricompattato, decidendo l'approvazione del testo 'salvo intese'. Un bel sospiro di sollievo per la Fornero, un attimo di tregua nella discussione, durato lo spazio di una pausa caffé. Poi lo scontro si è riacceso, stavolta tra Giarda e Grilli, sulla delega fiscale. Giarda ha rimproverato al viceministro dell'Economia di non avere ancora il testo pronto, facendo riemergere dissapori passati causati per la brutta figura rimediata dal ministro per i Rapporti con il parlamento sulla questione della mancata copertura fiscale sulle liberalizzazioni.
In quell'occasione Grilli decise di non presenziare davanti all'aula di Montecitorio per spiegare il problema, lasciando lo sgradito compito a Giarda, ricoperto di fischi e insulti.


SCONTRO CATRICALÀ-PATRONI GRIFFI.

La tensione nella riunione del 23 marzo sarebbe salita tanto da spingere Giarda a minacciare le proprie dimissioni, e ad andarsene polemico quando, andato via Monti, sarebbe toccato a lui presidere il Consiglio dei ministri. Dirigere è invece toccato a Gnudi, mentre anche Catricalà e Patroni Griffi sono arrivati allo scontro verbale.
Una vera e propria battaglia campale, conclusa comunque con l'approvazione 'salvo intese' del teso sulla riforma del lavoro, e con un rinvio sulla delega fiscale. Il governo sembra però un po' meno unito.

 

NOTA MIA FINALE

 

L’articolo lo avevo letto e messo tra i preferiti allo scopo di postarlo, il commento di Adriano Maini è arrivato come la ciliegina sulla torta “…Certo, che un giorno, per sostenere qualcosa di brutto, si dirà proprio "una faccia alla Fornero".

Hanno cominciato i suoi compagni di cordata, questa sera è dalla Gabanelli, guardatela bene e ascoltate come si esprime, Adriano ha visto giusto ;-))

Grazie Adriano ;-))

 

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