sabato 16 gennaio 2010

FUORI DAI DENTI

 

E si, la lingua batte dove il dente duole.

 

A me, il dente dell’appartenenza politica duole fin dagli anni 70, quando il movimento Lotta Continua è stato sciolto dal suo fondatore, le ragioni erano sotto gli occhi di tutti, gente insospettabile, gente che non aveva necessità economiche, gente che si era invaghita di ideologie rivoluzionarie dei paesi latino/americani, giuste alle loro latitudini e assurde alle nostre, si era data alla guerriglia armata.

 

Non li ho amati, diciamo che per molti versi li ho detestati e non ne ho fatto mai mistero, ho sempre detto che loro sarebbero stati utili nella legalità e nelle aule del Parlamento, con quella scelta ci hanno stoppati, ci hanno costretti a rientrare nei partiti dai quali ci eravamo sganciati e per quel che mi riguarda, mi hanno regalato un lustro di “occhio” vigile da parte della Digos, per carità, non sono stata l’unica beneficiaria della scorta indesiderata, ma essere fermata mattina e sera per il controllo dei documenti alla lunga fa girare le nocciole.

 

Ma quello fa parte di un passato che a cadenze fisse viene riesumato e spiegato in maniera distorta, la storia italiana non ha cultori asettici, ha la guerra di parte, finito il rumore delle molotov, è iniziato il rumore delle parole, chi ha avuto le parole abbinate al potere, ha esercitato la sua vendetta, non potendo colpire l’omicida, ha sparato a zero sulle idee, ma le idee si possono perseguire, non potranno mai essere imprigionate, 22 anni al fondatore di Lotta Continua, quanti ergastoli dovrebbero dare ai leghisti?

 

Giovedì ho seguito Anno Zero, grande Travaglio, sonora figura di escrementi di Rosarno, si potevano risparmiare la manfrina, la recita e il cinico pistolotto finale del farmacista che a una attenta lettura è suonato come un messaggio al potere reale del posto.

 

Un uomo  con la U maiuscola, ha scritto su quei fatti come solo lui sa fare, credo di essere la ventesima persona che ospita lo scritto di Adriano Sofri pubblicato il 10 gennaio su Repubblica.

 

Ripeto: le idee si possono perseguire, non potranno mai essere imprigionate.

 

 

Di nuovo, considerate di nuovo
Se questo è un uomo,
Come un rospo a gennaio,
Che si avvia quando è buio e nebbia
E torna quando è nebbia e buio,
Che stramazza a un ciglio di strada,
Odora di kiwi e arance di Natale,
Conosce tre lingue e non ne parla nessuna,
Che contende ai topi la sua cena,
Che ha due ciabatte di scorta,
Una domanda d' asilo,
Una laurea in ingegneria, una fotografia,
E le nasconde sotto i cartoni,
E dorme sui cartoni della Rognetta,
Sotto un tetto d' amianto,
O senza tetto,
Fa il fuoco con la monnezza,
Che se ne sta al posto suo,
In nessun posto,
E se ne sbuca, dopo il tiro a segno,
"Ha sbagliato!",
Certo che ha sbagliato,
L' Uomo Nero
Della miseria nera,
Del lavoro nero, e da Milano,
Per l' elemosina di un' attenuante
Scrivono grande: NEGRO,
Scartato da un caporale,
Sputato da un povero cristo locale,
Picchiato dai suoi padroni,
Braccato dai loro cani,
Che invidia i vostri cani,
Che invidia la galera
(Un buon posto per impiccarsi)
Che piscia coi cani,
Che azzanna i cani senza padrone,
Che vive tra un No e un No,
Tra un Comune commissariato per mafia
E un Centro di Ultima Accoglienza,
E quando muore, una colletta
Dei suoi fratelli a un euro all' ora
Lo rimanda oltre il mare, oltre il deserto
Alla sua terra -"A quel paese!"
Meditate che questo è stato,
Che questo è ora,
Che Stato è questo,
Rileggete i vostri saggetti sul Problema
Voi che adottate a distanza
Di sicurezza, in Congo, in Guatemala,
E scrivete al calduccio, né di qua né di là,
Né bontà, roba da Caritas, né Brutalità, roba da affari interni,
Tiepidi, come una berretta da notte,
E distogliete gli occhi da questa
Che non è una donna
Da questo che non è un uomo
Che non ha una donna
E i figli, se ha figli, sono distanti,
E pregate di nuovo che i vostri nati
Non torcano il viso da voi.
ADRIANO SOFRI

 

A chi si è prestato a inscenare la fiaccolata di pseudo solidarietà non posso dire altro che VERGOGNATEVI.

 

Loro hanno sbagliato a reagire con una azione di guerriglia, ma se vi sparano addosso, voi “gente per bene” che fate?

 

Li avete scoperti solo ora? già 10 anni fa avete sparato, siete recidivi e moralmente colpevoli, scordavo, avete il confessionale a portata di ginocchia, il bucato alla coscienza è garantito.

giovedì 14 gennaio 2010

A COSA SERVE LA PSICOLOGIA?

 

Negli ultimi anni la psicologia ha invaso ogni settore dell’umano, sia esso noto che ignoto, spiega anche quello che uno non sa e vivrebbe benissimo senza sapere, insomma, tenta di fare la conta dei peli pubici all’intera umanità.

 

Ascoltando le esternazioni di Calderoli, Brunetta, Bossi, Maroni, Gasparri, Berlusconi, Binetti, D’Alema, Franceschini, mi sono chiesta:

 

“come mai, questi signori del tutto, non scendono in campo a descriverci da cosa sono affetti gli appartenenti alla classe politica del paese”?

 

Sarebbe interessante conoscere il loro pensiero su cosa ha spinto Berlusconi a definirsi appartenente al “partito dell’amore”, sarebbe, ma tacciono, eppure le griglie comportamentali non sono ancora andate in pensione.

 

Osservando le teorie di Freud, Jung,  Carotenuto, Galimberti (per la parte storico/filosofica), preferisco il mio ex prof. Giorgio Girard e James Hillman.

 

Giorgio Girard si presentò col seguente biglietto da visita:

 

“se siamo qua è perché abbiamo la pancia piena…”

 

Un pragmatico che non ha mai usato l’inconscio come causa, ma le situazioni del momento, il che è tutto.

 

Hillman per descrivere il comportamento della mente umana si è avvalso (non so se continua ad avvalersene ancora) abbondantemente della mitologia, materia che adoro e reputo “archeologia pre Omerica”.

 

Durante una conferenza ha scatenato le fazioni con il suo enunciato “Ermes portatore e Vesta raccoglitrice”, dove Ermes moderno è il portatore di notizie e l’odierna Vesta è colei che le raccoglie e distribuisce a suo insindacabile giudizio.

 

Il DSM IV  è stato aggiornato inserendo nuovi disturbi della mente, una delle ragioni che mi fanno detestare la materia è proprio questa autoctona possibilità di inventarsi nuove patologie, hanno la pancia piena.

 

Domanda, ma questi continui aggiornamenti avvengono  al solo scopo di sopravvivere a se stessa come disciplina?

 

E ancora, prima di stabilire che un soggetto è affetto da una qualsiasi patologia mentale, non è il caso di controllare che non abbia battuto la testa da piccolo?

 

martedì 12 gennaio 2010

UN BLOGGER IN PARLAMENTO?

Come idea solletica e non poco le mie meningi.

 

Questo è uno di quei post che non era nelle mie intenzioni, diciamo che un paio di volte, ironizzando con gli amici di tastiera, ho ipotizzato il partito della rete.

 

Non più tardi di due giorni fa rispondevo a Briccone dicendogli che, forse è meglio fondare il partito dei blogger, poche pagine ma efficaci…etc, etc.

 

Oggi ricevo una mail (come molti di voi) che non ha niente di ironico, anzi, serissima, ho appena comunicato la mia adesione a Enzo Di Frenna, per coloro che non hanno un blog o non sanno cosa sia DIRITTO ALLA RETE, copio la mail.

 

Un blogger a difesa della rete non sarebbe male, due sarebbero l’apoteosi, ma non volendo sentire fischi alle orecchie, mi astengo dal proporre accanto a Claudio Messora, l’acido sardo che è Marco Vukic…però, un Marco che risponde a Cicchitto…;-))

 

Diritto alla Rete

Un messaggio a tutti i membri di Diritto alla Rete

Volete Claudio Messora blogger in Parlamento in difesa della nostra Rete?
Iscriviti a questo Gruppo su Facebbok.

lettera aperta a Claudio Messora di Byoblu.com

Caro Claudio,

In questi giorni
ho letto con interesse che a dicembre nella classifica di Wikio sei il 4° blog politico più letto. Non sei un giornalista noto come Alessandro Gilioli o Marco Travaglio, e neppure un comico famoso come Beppe Grillo, che sono da tempo nella Top Ten della classifica BlogBabel e sicuramente blogger che si occupano di politica. Sei un comune cittadino. E dunque blogger puro, nel senso di “figlio di Internet”. Con Byoblu.com hai scalato le classifiche della blogosfera italiana – sicuramente
pagando un prezzo oneroso sul piano personale - e ogni mese ti seguono
oltre 100 mila persone. Leggono i post dei temi principali trattati dal
tuo blog: Rete, informazione e politica.
E per questo, c’è stato anche qualche giudice e avvocato che ha chiesto
il sequestro del tuo blog, come è successo di recente anche a me per
una video inchiesta che ho pubblicato proprio in Internet.

Una delle tue caratteristiche principali sta nel fatto che pubblichi dati e
notizie nascoste, riveli fatti taciuti, analizzi pezzi di televisione e
smonti le menzogne che ci vogliono far credere. Fai quello che dovrebbe
fare un bravo giornalista: cioè informare. E usi in maniera efficace
uno degli strumenti più innovativi di Internet: i video.

Purtroppo, come saprai, i tentativi di imbavagliare la Rete non si sono mai fernati. Un manipolo di parlamentari ci ha provato ben 7 volte in pochi anni. E ci proveranno ancora, è sicuro. Sul network
Diritto alla Rete – che ho creato con Alessandro Gilioli e l’avvocato Guido Scorza – siamo oltre 2.100 iscritti e circa 900 blogger. Abbiamo organizzato il primo sciopero dei blogger contro il DDL Alfano e l’obbligo di retifica, poi messo nel cassetto,.
Ma ci hanno riprovato con il DDL Pecorelle-Costa e di recente con altre
annunciate iniziative legislative.

Credo sia ora che qualcuno della Rete ci rappresenti in Parlamento. E siccome la parola “primarie” ormai è una barzellata, cioè l’ennesima presa in giro verso i cittadini, credo che Internet possa dare prova di “primarie digitali reali”, cioè la possibilità scegliere un blogger e candidarlo da indipendente per rappresentarci in Parlamento. Abbiamo bisogno di un blogger che informa in modo libero, che non ha
peli sulla lingua, non fa inciuci, non mercanteggia poltrone, non cede
alle tentazioni delle lobby. Uno, insomma, che si batte contro ogni
bavaglio normativo alla Internet italiana e lo fa con coraggio. Dunque:
ti propongono di lanciare un sondaggio
attraverso Byoblu.com ed altri siti di condivisione (Facebook,
Twitter,, ecc), ma anche attraverso Diritto alla Rete e blogger amici. «
Volete
un blogger in Parlamento che abbia come primo mandato dagli elettori la
difesa della libertà d informazione e di espressione nella Internet
italiana? Pensate che Claudio Messora possa essere la persona giusta e
rappresentarci?
»

Io intanto ho aperto
questo Gruppo su Facebbok.
Volete Claudio Messora blogger in Parlamento in difesa della nostra Rete?

Con affetto e stima.
Enzo Di Frenna
www.enzodifrennablog.it

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