domenica 10 luglio 2011

SETTIMANA TRAGICA.

 

 

Sta diluviando, serata bucata per andare in giro, irritazione che non ha una causa ben precisa, ma deriva dalla sommatoria di una serie di piccoli inconvenienti che messi uno dietro l’altro portano alla chiusura o alla rissa.

 

Sono una che preferisce farsi avanzare il tempo che correre dietro al tempo, se devo fare delle commissioni, cerco di programmarle fin dal mattino dandomi un tempo massimo che mi permetta di avere del tempo libero da impiegare come voglio.

 

Quando entro in un negozio cerco di avere le idee chiare su cosa voglio, chiedo e se quello che voglio non c’è, non mi fermo a guardare i surrogati, saluto e vado via.

 

Un esempio, mi servivano un paio di scarpe da ginnastica, la commessa mi ha detto quando sarebbe arrivato il modello idoneo ai miei piedi e due giorni dopo sono tornata, tra scegliere se prenderle con i lacci o il velcro, provarle, pagare e andarmene, ho impiegato grosso modo 7 minuti.

 

Questa settimana l’ho iniziata all’insegna del “mio tempo libero” gestito “dall’imprevisto” derivato dalla non troppo mascherata convinzione che, una persona che va in pensione non ha un BIP da fare e si possono chiedere spostamenti di orario a seconda delle proprie esigenze...

 

Ho mandato al diavolo la “gentilissima” addetta alle relazioni con il pubblico della compagnia elettrica che mi fornisce energia, da due anni sbagliano cognome sulla bolletta e la domiciliazione bancaria è saltata, devo andare in posta a pagare quella schifosa bolletta, a quanto pare, dopo aver sentito che cambio gestore...vedremo alla prossima.

 

La pedicure ha deciso di anticipare di un giorno l’appuntamento e la parrucchiera mi ha fissato un appuntamento per le 11:30 dello stesso giorno, passo da piedi a mollo e ancora umidi, alla corsa per arrivare puntuale con la “pennoira”...sono uscita alle 14:00

 

Le ho chiesto la cortesia di non accodarmi più alla tipa che mi precedeva, lei ha riso, io no.

 

Soggetto da cipolle sotto le ascelle, dialogo tipico di chi alza il gomito fin dal mattino...ma quando ho sentito che voleva asciugata la testa con il phon e voleva i riccioli...alla Shirley Temple...ho avuto voglia di andarmene con la testa bagnata...Lina mi ha promesso che non me la vedrò più davanti, le ho chiesto di non averla nemmeno dopo, raramente ho sentito un “olezzo” così pungente.

 

Programmo di fare un giro per tastare il terreno, voglio cambiare casa, non voglio cambiare quartiere, diciamo che non voglio nemmeno cambiare via, voglio solo uscire dalla “strada privata” che porta parecchi oneri e moltissime incazzature, pago il passo carraio e puntualmente quando devo uscire trovo il bastardo che ha messo il catorcio davanti al cancello, le 4 frecce e magari è andato a fare la spesa al supermercato distante 50 metri da casa mia.

 

Zona prescelta, tra via San Marino, via Buenos Aires e Piazza Montanari, trascrivo i numeri di telefono e dico a Maurizio che voglio fare un salto da Antonella al CAF, la devo ringraziare per avermi assistita nella pratica che è servita a dare una “zoccolata sui denti” a un funzionario...mugugna, ma esegue, non è da lui, dopo aver dato un biglietto da consegnare ad Antonella e avuta la risposta, dico che possiamo tornare a casa a fare le telefonate alle agenzie immobiliari...illusa...mi ha presentato il conto.

 

Gli servono un paio di scarpe da ginnastica e capisco che ha già adocchiato dove.

 

Entriamo e un sensore squilla per due volte, avete presente quegli squilli acuti, irritanti, disumani...?...quelli!!!

 

La commessa è gentilissima, Maurizio un bradipo, dico che mentre lui sceglie io vado a farmi una sigaretta fuori.

 

Ne prova 4 paia, al posto della commessa gliele avrei stampate sul muso...ma lei è pagata per porgere scarpe agli indecisi, un’ora per scegliere una dannata scarpa da ginnastica...paghiamo, salutiamo e dico a Maurizio che ho il tempo di andare a prendere i pasticcini da portare ai ragazzi del CAF, fatto, torniamo a casa e mi dico che è finita.

 

No, è proseguita fino a oggi alle 19:00, quando un condomino ha deciso di prendermi come spalla sulla quale rovesciare i suoi problemi, per carità, generalmente ascolto la gente e capisco che le “solitudini metropolitane” si stanno allargando a macchia d’olio, ma restare un ora in piedi ad ascoltare quanto siano sballati i trigliceridi e il colesterolo...se solo quel cretino che gestisce il supermercato INS davanti a casa avesse messo in vendita le cialde di citronella non sarei andata da un’altra parte, mi sarei sbrigata per tempo e non sarei qui a schiumare per una settimana da cancellare.

 

Ha smesso di piovere e mentre scrivo ascolto Bertoli, penso alla poesia che avevo appeso in ufficio alle mie spalle, chi entrava la leggeva e capiva subito che non l'avevo appesa per decorare la parete, la ripropongo, può servire anche a voi.

 

LA  PAZIENZA

 

La pazienza governa la carne

Rafforza lo spirito

Addolcisce il temperamento

Spegne il rancore

Estingue l’invidia

Sottomette l’orgoglio

Imbriglia la lingua

Trattiene la mano

Doma la tentazione

Sopporta il dolore

MA NON TOLLERA I ROMPICOGLIONI

 

La canzone che sto ascoltando è VOGLIA DI LIBERTA’, dopo una settimana così, desidero solo migrare su un altro pianeta.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento