venerdì 31 luglio 2009

C’ERA UNA CASA MOLTO CARINA, SENZA SOFFITTO SENZA CUCINA…..

*****

Confesso che, non tutti i giorni scorro i giornali, mi irritano,  molte volte mi danno la sensazione di “dèjà vu” costante.

 

La telenovela che va in onda attualmente nei TG titola  “MPA”, regia di Raffaele Lombardo, la trama e’ sorella gemella di “LEGA”, regia di Umberto Bossi, filo conduttore, somiglia, anche lui, a “puttanopoli”, o me la dai o scendi, oggetto del contendere, una marea di soldi, un partito che sta per nascere e che farà “un male pazzesco” a chi adora fare quel tipo di male…

 

Sui quotidiani la stessa solfa, oggi mi sono decisa a scorrerne un paio, mi sono soffermata su Repubblica.it online, sorvolo sui troiai, scarto le dichiarazione di questo o quel polituncolo da strapazzo, cerco notizie sul PD, WANTED,  sto per chiudere e mi scivola lo sguardo su un titolo:

 

ABRUZZO, PER LE CASE E’ GUERRA TRA I POVERI

 

L’ho letto tutto, niente a che vedere con quanto sento nei TG, non e’ nemmeno quello che leggo in rete dai blogger Aquilani o dai giornali locali, e’ l’avvisaglia di una rivolta che nascerà nel momento in cui saranno consegnate “le case”, vi propongo uno stralcio dell’articolo, non so ancora districarmi con i link di riferimento, chi vuole leggere tutto, entri in repubblica.it e scorra la pagina fin quasi al fondo…

 

“[In albergo ci dicono che il 20 settembre finisce la convenzione con la Protezione civile.

Dove andremo ad aspettare il ritorno a casa? Passi il tuo tempo a farti domande alle quali non sai rispondere. Nel mio quartiere, ad esempio, c'erano e ci sono ancora tante case sfitte: perché non le hanno requisite, invece di costruire tutti quei gruppi di palazzi che cambieranno il volto dell'Aquila? Io ho provato a cercare una casa in affitto, almeno per questi mesi. La Protezione, essendo noi in quattro, ci aiuterebbe con 400 euro al mese. Ma i proprietari te ne chiedono, in nero, altri 400. La solidarietà, anche fra noi aquilani, è davvero un ricordo".

In hotel si sta in pena per il futuro, nelle tendopoli ogni giorno è emergenza. "Ormai - racconta Rita, la mamma di Cristina e Fabiana - fai fatica a ottenere un rotolo di carta igienica. I volontari cambiano ogni settimana, tanti ti guardano come se loro fossero i salvatori del mondo e tu uno che deve solo stare zitto e ringraziare. L'altro giorno mio marito Claudio aveva bisogno di un'iniezione, l'infermiere non c'era e il medico, una donna, si è rifiutata di farla. "Io sono qui solo per le emergenze", ha detto. Noi sappiamo che dovremo restare qui ancora a lungo e chiediamo un servizio decoroso…]”

 

Quello che mi ha lasciata di sale e’ la questione della graduatoria, piu’ e’ ampio il nucleo familiare e piu’ possibilità di mettere piede in una casa per primi è alta.

 

Più figli si hanno e piu’ si sale, si cominciano a guardare in cagnesco le coppie prolifiche, chi ha due figli viene invidiato da chi non ne ha.

 

Ma non doveva essere un “miracolo” per l’intera collettività?

Chi ha perso tutto e non ha figli…le semplici coppie…verranno gasate per eliminare il problema?

 

…e proprio da quelle parti li hanno votati in massa…

 

NON SI POTEVA ENTRARE DENTRO PERCHE’ NON C’ERA IL PAVIMENTO, NON SI POTEVA FARE PIPI’, PERCHE’ NON C’ERA  VASINO LI, MA ERA BELLA, BELLA DAVVERO, IN VIA DEI MATTI NUMERO ZERO…stessa residenza delle promesse…e dopo il 20 settembre, dove andranno?

 

Proprio una gran bella domanda.

Francamente la prima risposta che mi viene e'

Mavaffan..... và.

giovedì 30 luglio 2009

A SETTEMBRE "LA STRAGE DEGLI INNOCENTI"

 

 .

Questa pagina la voglio dedicare a un uomo che e’ passato alla storia per una “epigrafe”, ma che si e’ battuto fino allo spasimo per una equità sociale, scuola pubblica in testa.

 

Si può opinare, “ma col caldo che fa, alla vigilia delle vacanze pensi alla scuola elementare e a Calamandrei”?

 

La mia passione midollare, Giulia, compirà sei anni il 7 agosto, a settembre avrà il battesimo del fuoco, la prima elementare.

 

Canonicamente i piu’ preoccupati siamo noi adulti, a caratterino non scherza, mettiamoci che è figlia unica di due figli unici e tirate le somme.

 

Andrà nella stessa scuola frequentata dai genitori, ma a differenza loro, si ritrova nel bel mezzo dello smantellamento della scuola pubblica, il consulto tra nonni e genitori e’ finito con la seguente mozione:

 

“proviamo, se non va, la si sposta in una scuola privata”

 

Per chi se lo potrà permettere, in caso di disastro didattico e disservizi, la fuga sarà obbligatoria, ma la scuola elementare  “Carlo Casalegno” è sempre stata una scuola seria, un solo neo questo inverno, un test condotto da una   “ciarlatana”  (conoscere la materia e la specie che la alimenta di nuove patologie, al solo scopo di darsi un motivo di esistere, mi porta a definirli tali) su come si sarebbero difesi in caso di aggressione da coetanei extracomunitari.

 

E’ finita male per la “ciarlatana” e le “fregole” che la sua materia del niente rappresenta.

 

Come da premessa, la pagina e’ dedicata a Piero Calamandrei, molti lo conoscono…

 

…molto apprezzato dai cultori del Diritto, il suo Elogio dei giudici scritto da un avvocato e, memorabile per efficacia, l'epigrafe dettata da Calamandrei per la Lapide ad ignominia, che il Comune di Cuneo ha dedicato al generale nazista, criminale di guerra, Albert Kesselring.

 


LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÁ
A DECIDERLO TOCCA A NOI
NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITÁ
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDERO FUGGIRE
MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIÙ DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI SI ADUNARONO
PER DIGNITÁ NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA

 

Piero Calamandrei

04/12/1952

 

Ma vorrei che fosse ricordato anche per quel che segue, per chi volesse approfondire la conoscenza del personaggio, questo e’ il link dal quale ho tratto il discorso di Calamandrei in difesa della scuola pubblica, se non interessa chi non ha bambini in età scolare (ci interessiamo dei problemi solo se entrano in casa nostra), quelli che li hanno, sappiano che:

 

e’ in arrivo la strage degli innocenti!

 

http://www.anpi.it

 

Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950

Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.

Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c'è un'altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime... Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico"



martedì 28 luglio 2009

CAZZEGGIO DERIVATO DAL CALDO!!!

Una poesia dialettale napoletana idonea alla cappa umidiccia e appiccicosa di oggi

 

Chi sole…

chi sole cuciente…

ma chi può fa’ niente…

ma chi vuò fa niente!!!

 

Ho appena sentito uno stralcio di insulti provenienti dall’emiciclo, Franceschini-Cicchitto-Di Pietro-Cota, mi sono chiesta se ci sono o se ci fanno.

 

Me ne sono andata in rete (vita da pensionata), a caccia di qualcosa che mi facesse sorridere, quello che segue è la descrizione sintetica di 3 discorsi che causa afa, non ho voglia di fare.

 

 

RIFORMA SCOLASTICA

 

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I DUBBI DI CHI ASCOLTA FRANCESCHINI

 

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DISCORSI DI GENTE COMUNE

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RAZZISTOMETRO PARLAMENTARE

 

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Questa nuova marca di “papier da cul” mi ha creato un caleidoscopio di volti nella testa che non riesco a mettere a fuoco, sono troppi, a voi cosa o a chi fa  pensare?

 

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lunedì 27 luglio 2009

L'ORGOGLIO DELLE MIE RADICI

 

MA  QUANTU  SI BELLA

 

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Se la si  guarda bene la si paragona a un quasi perfetto  “TRIANGOLO ISOSCELE” di Euclide, si affaccia su tre mari, Tirreno, Ionio e mar di Sicilia o canale di Sicilia.

 

I Greci la chiamarono Trinacria (Terra dei tre capi), il nome Sicilia deriva dalla calata romana che la indicava come la terra dei sicani e siculi, le prime due etnie indigene.

 

C’è chi la chiama “Il fegato del Mediterraneo” e chi “l’ombelico del Mediterraneo”, chi la chiama “terra di mafia” e chi  “terra di vini”.

Potrei continuare all’infinito, ma sarei solo logorroica, per me, noi siciliani siamo la stirpe bastarda per antonomasia.

 

Nel nostro DNA scorrono i cromosomi di:

 

Sicani (devo approfondire la loro origine)

Micenei

Fenici/Punici

Greci

Cretesi

Spartani

Impero Romano

Bizantini

Turchi

Arabi

Saraceni

Normanni

Borboni

 

Con la Costituzione ai Siciliani  voluta da Ferdinando IV di Borbone nel 1812, nasce la “mafia”,  braccio armato dei  baroni che la utilizzano come potere becero accanto a quello dello Stato contro la popolazione…

(mi pare che anche oggi non si discosti dal suo agire originario, è corposamente rappresentata  in parlamento)

 

…culminando nel 1861 con l’arrivo del “mercenario nizzardo” e della sua banda di tagliagole che tanto per gradire, appena sbarcati diedero vita alla strage di Bronte.

(Una ballata sull’episodio e’: “vitti na crozza”, ma spogliata dalla tarantella e dai personalismi che inquinano il testo)

 

Dico sempre che, se gli inglesi si fossero fatti una padellata di cazzi loro, quel bandito pagato da Vittorio Emanuele, non avrebbe avuto modo di sbarcare, come diceva la mia bisnonna Caterina (morta a 108 anni e che me la raccontava a modo suo, nella sua semplicità è stata una testimone dei fatti):

“stu bastaddu, avia a calari o funnu, puttau a morti e a fami peggiu i prima, ma a Milazzu u bastuniaru comu diu cumanna”

Il resto delle conseguenze di quella “epica garibaldina” lo potete leggere nello splendido libro di Verga “I Malavoglia”, dico che manca l’onestà intellettuale per riscrivere la storia collocando al posto giusto i tanti “eroi per comodo” che molti si ostinano a celebrare e “cosa nostra” che fin dal suo atto di nascita e’ stata “cosa  loro”.

 

La Sicilia e’ nella mia pelle, nel mio parlare il dialetto a ogni occasione, nella mia memoria di adolescente che passa le sue estati in un campeggio tra Scoglitti e Camarina, i primi siti archeologici che raccontano chi e quando e’ arrivato nella Trinacria della Magna Grecia.

 

Ho camminato scalza nella Valle dei Templi di Agrigento, non volevo fare rumore con gli zoccoli, mi sembrava di disturbare la memoria di quegli uomini e quelle donne che avevano contribuito a erigere quelle meraviglie architettoniche.

 

Mi sono seduta sui gradoni del teatro Greco di Taormina pensando alle tragedie di Eschilo, ho guardato dall’alto di Tindari la zona di mare sottostante pensando al tiranno di Siracusa Dionisio che l’ha fatta costruire per difendersi dagli Spartani.

 

Ho guardato dalla spiaggia dell’Isola delle correnti verso l’Africa chiedendomi se la mia terra si e’ staccata dallo stivale o dall’Africa, quanti di quelli che ci hanno preceduti sono arrivati da quella parte.

 

Pensavo a quanto la chiesa ha modificato della storia imputando bellezze mozzafiato a miracoli di madonne variopinte, a dove e quanto il fanatismo religioso (tutte le religioni) cancella gli eventi storici.

 

Non sono mai riuscita a guardare un reperto archeologico senza abbinare la parte storica di pertinenza, comprese le maestraenze che lo hanno costruito, la mia terra è ricchissima di zone archeologiche, c’e’ solo l’imbarazzo della scelta, ma non e’ solo questo, e’ cultura, quella con la C maiuscola, ci descrivono come esportatori di mafia, di pigri, indolenti, assenti.

Ogni tanto mi chiedo se gli stessi Siciliani mentre gustano una fetta di cassata, un cannolo, il pane con la “ciciulena”, u turruni, i morticeddi, sanno da dove arrivano quelle ricette e quel culto per i morti, così diverso dal tipico 2 novembre (per noi quasi un dialogo) del resto d’ IItalia, ci arriva dagli Arabi, dalla cultura Greca che lascia una porta aperta tra il mondo dei morti e quello dei vivi,  rammento che da piccola, all’avvicinarsi del 2 novembre, si preparavano i “sepolcri”, ovvero, si mettevano al buio scodelle o piatti con lenticchie (e forse acqua), la sera tra l’1 e il 2 si esponevano sui tavoli con pane e non ricordo cosa, il mattino dopo noi bambini trovavamo dolci e giocattoli, accidenti come li amavano i morticeddi, non vi prude la memoria su un certo Ulisse che dialoga con la madre morta? E che ne dite di ricollocare il riferimento all’epifania?

Il 70% degli usi, costumi e consuetudini ci arriva dal Medio Oriente e non dalle mille camicie rosse sbarcate come cavallette su un campo di grano … figli di…

 

Per i distratti a ogni costo, quelli che seguono sono Siciliani e se vi sembra poco…

 

ARCHIMEDE

EMPEDOCLE

VERGA

TOMMASI DI LAMPEDUSA

PIRANDELLO Nobel

QUASIMODO  Nobel

SCIASCIA      

ZICHICHI

CAMILLERI

 

Sono quelli che mi stanno venendo in mente di getto, date uno sguardo a Franca Viola, scoprirete che non serve dichiararsi femministe per affermare la propria volontà e il proprio essere donna mentalmente libera.

Su di lei, Damiano Damiani ha girato un film "La sposa più bella".

 

Ovvio che non siamo orgogliosi di Dell’Utri o Cuffaro, ci vorrebbero nuovi VESPRI come nel 1200, la parola d'ordine non dovrebbe essere "CICIRI" ma "SEI INQUISITO", ok, ma cazzarola, il “padrone delle ferriere" e’ nato in Lombardia non certo a Corleone e come curriculum lo si può valutare in metri cubi di faldoni, Bossi e’ nato nel Varesotto non a Pantelleria, come limiti non lascia spazio a dubbi…mi pare che possa bastare...anzi no, un episodio reale che mostra come Salvatore, un autotrasportatore intelligente ma analfabeta, ha preso la patente.

L'esame per la categoria non alfabetizzata era orale, gli misero davanti il cartello col divieto di transito, era l'ultima domanda, non riusciva a dire "divieto di transito" sbottò in un

 

ICCA' NON PASSA MANCU DIU!!!

 

Tra l'ilarità della commissione prese la patente.

 

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Agrigento, Valle dei templi, tempio della concordia

 

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Taormina, tempio Greco

 

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Estrema punta sud della Sicilia, Isola delle correnti

 

venerdì 24 luglio 2009

ANCORA DUE SETTIMANE E...

 

Ok, Maurizio mi ha detto che lavora fino al 7 agosto, quindi, che mi preoccupassi di comprare i biglietti del traghetto.

 

Gli ho indicato il calendario dicendo:

 

1)     Giulia compie 6 anni il sette agosto. Ma se anche non ci fosse questa importantissima ricorrenza, tu smetti di lavorare alle 17.00, la nave parte alle 20.00, il teletrasporto e’ ancora un fatto privato di Mr Spook, il tenente Soolo e il capitano Kirk,  quindi no, niente partenza il 7.

2)     Il 7 agosto e’ un venerdì e se trovi una cabina significa che quel traghetto non e’ diretto a Porto Torres ma in Tunisia.

3)     Lo stesso dicasi per l’8 e il 9, quindi cuore mio, si parte il 10 o l’11.

 

Per una volta non abbiamo dovuto discutere fino a mezzanotte, ha alzato bandiera bianca per la data di partenza, ma ha iniziato un’altra discussione per le valigie.

Quando vede affiorare il sorrisino malefico capisce che parto per la stroncatura delle proposte, non lo so se agli altri capita la stessa cosa:

 

-da 10 anni riempiamo le valigie di magliette, calzoni corti e lunghi, borsate di sandali, qualche vestito “che si sa mai si va fuori”, si arriva a casa e si poggiano sulle sedie della camera da letto, doccia, infiliamo i costumi, i calzoni corti lasciati l’anno prima negli armadi,

“quelle polo che non trovavamo più” e

“ma guarda, i sandali che abbiamo cercato li abbiamo lasciati qua”.

 

Controlliamo cosa e’ rimasto nella dispensa dall’anno precedente, stabilito che non sono scaduti, si stila la lista, poi ci si guarda e

 

“Pizza a sa Carubbedda”?

“E perché no?”

 

Si fa un salto al mare, bagno e appena fuori il capannello di amici e parenti, si riprendono i discorsi lasciati in spiaggia o davanti alla griglia  un anno prima.

Abitiamo tutti o quasi a Torino, ci si incontra sulla spiaggia di Porto Pino.

 

Una sera dopo l’altra si fa il giro, una sera da Ziu Angelinu, una da Biagio, e … si ricomincia, si pescano indumenti dagli armadi esclamando:

 

“Azz… me l’ero scordato/a e ci sto ancora dentro”

“hai visto dove avevi lasciato gli infrandito? “

 

Se c’e’ una cosa che mi fa incazzare e’ il commento di Maurizio al momento della partenza per il rientro:

 

“Mi spieghi perché ci portiamo appresso tante valigie e borsoni e non usiamo quasi niente?”

 

Gliel’ho spiegato ieri sera, ma sono sicura che il 9 tirerà fuori i borsoni e ci ficcherà dentro tutto quello che gli capiterà sotto le mani, maglia di lana compresa, causa della presa per i fondelli collettiva.

 

Quelle che seguono sono le immagini del paese che chiamo “la mia Africa”

 

Veduta aerea

 

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Spiaggia 1

 

Spiaggia 2

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Spiagge 3
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Spiagge 4
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Veduta aerea
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Ponte pedonale per le spiagge
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Un Eden dove la vita scorre a misura d'uomo, anche i supermercati chiudono alle 13.00 e riaprono alle 17.00...

martedì 21 luglio 2009

GUARDA CHE LUNA...

E si, non si può negare che sia stata ispiratrice di fantasie che al momento potevano sembrare estreme e poi si sono rivelate premonitrici di eventi epocali.

 

Basta pensare a JULES VERNE, “Dalla terra alla luna” lo si puo’ definire il racconto della missione Apollo 8 con cento anni di anticipo.

 

Il racconto descrive il lancio di una navicella con tre uomini a bordo, partenza dalla Florida, non atterrano sul satellite ma vi girano attorno, alla fine, per mera fortuna riescono a rientrare ammarrando nell’oceano.

 

E che dire di LUDOVICO ARIOSTO che prima di J.Verne catapultò sull’astro,  Astolfo, per recuperare il “senno di Orlando”?

 

E le canzoni? Quante volte e’ stata citata come complice di amori o tradimenti? Potrei citarne a centinaia, dagli antichi aedi ai piu’ insulsi autori moderni, ne cito una di cui non ricordo il titolo, mi ha sempre affascinata la fantasia dell’autore che,  imputa alla luna, un’influenza  teneramente ruffiana anche sui pesci e gioiosa sul mare…

 

...quanno spònta la luna a Marechiaro, pure li pisce nce fanno a ll’ammore... Se revòtano ll’onne de lu mare: pe' la prièzza càgnano culore…Quanno sponta la luna a Marechiaro…

 

Ha ispirato films a catena e serie televisive pseudo fantascientiche, chi non ricorda la mitica “1999”?

 

E quante vignette tenere ha disegnato Peynet con una virgola di luna?

 

Ieri si sono celebrati i 40 anni dall’allunaggio, ho cercato qualcosa che non fosse solo tecnologico e nemmeno sfottente, ma qualcosa che descrivesse una visione diversa del nostro astro notturno, che so, tipo quella canzone …

 

…tu luna luna tu, luna caprese, ca faje sunna'  l’ammore 'e 'nnammurate…

 

Guardate cosa ho pescato, due tenerezze che rasentano la glicemia ;-))

 

I titoli sopra le vignette sono dell'autore delle stesse. Ogni tanto una pausa dal raziocinio fa solo bene.

 

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Certe cose non sono cambiate, per fortuna!...

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"LA MIA LUNA"

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Le vignette sono di Rocco Grieco http://www.coriandoli.it
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lunedì 20 luglio 2009

TO PD OR NOT PD? THAT IS THE QUESTIONS FRANCESCHINI

Franceschini, Bersani, Marino, Serracchiani, Grillo...per favore, l'ultimo chiuda la porta, a inchiodarla da fuori ci pensiamo noi, grazie.

 

Seguo distrattamente le puntate della “telenovella” targata PD, diciamo che ho cominciato a prendere le distanze da questo ramo secco della sinistra (?) fin dai tempi delle “primarie” di Prodi.

 

Ho definito le primarie una “americanata” allora e non scrivo come le definisco oggi, ho votato la coalizione voluta da Prodi (c’era la mia formazione politica dentro) ma non ho votato “Io corro da solo” di UOLTER, i componenti che ha messo assieme li avevo definiti “Una accozzaglia di gatti rissosi con troppi culti manifesti” per ispirare fiducia, non ho avuto torto, hanno fatto piu’ danni loro alla sinistra che l’avversario.

 

Disincantatamente, mi sto avviando verso il non voto, criticabile, lo ammetto, ma più li guardo e ascolto, meno li trovo credibili.

 

Franceschini, Bersani, Marino, Serracchiani, Grillo.

 

Non fai in tempo a pensare “finalmente una linea programmatica” che scoppia la “questione morale sullo stupratore” di Marino, la dichiarazione  “voto  Franceschini perché mi è simpatico ” della Serracchiani, l’avviso ai naviganti  “Il PD non e’ un tram o un taxi, ha uno statuto morale per  i candidati alla segreteria” di Bersani e le “normali puttanate rivendicative” di Grillo.

 

Descrivere i tre candidati non e’ semplice, quindi mi avvalgo di una istantanea tratta dal mio TG preferito…

 

18-07-2009 la strana democrazia del pd.jpg

Il Poeta http://lecosedasalvare.blogspot.com/

 

 

 

 …e non so se voi riuscite a descrivere la linea politica di Franceschini…io evito di mostrare quanto stimo quello che in dialetto siciliano si definisce: PILLANCHELLU e lascio lo spazio a Stefanopz

dario, triste e solitario

Quando il Partito Democratico
era vicino al vuoto pneumatico,
ci si dimise il uolter veltroni,
(con dispiacere di berlusconi).

Un anno e mezzo di balbettio
la situazione andata a schifio
ogni uscita l’ennesimo danno
dalle politiche fino ad alemanno.

Quando ormai c’era l’estrema unzione
Per un partito in via d’estinzione
si ricordarono che c’era Dario
che era il vice del segretario.

Con quell’aria da bravo boy scout
e la faccia da pugile dopo il knock out
le giacche un po’ lise comprate alla Standa
ed il carisma di un bruco o di un panda,
è Franceschini un po’ bianco e un po’ grigio
che al dovere deve essere ligio,
il segretario predestinato
per addossargli il disastro annunciato.

E invece senza esibizionismo
e con un po’ di antiberlusconismo,
senza impennate e senza epopee
evita il peggio per le europee.

Cosa lo rende l’anti- Bersani?
Stare simpatico alla Serracchiani?
Verso il congresso si districa arzillo
tra luminari e voglia di Grillo

Daranno i posteri l’ardua sentenza,
se sarà Dario o la Provvidenza
a liberarci dall’umiliazione
dal giogo mortifero di Lega e biscione

Fatto di chinotto http://stefanopz.splinder.com/

domenica 19 luglio 2009

VIA D'AMELIO, 19 LUGLIO 1992...57 GIORNI DOPO IL 23 MAGGIO 1992

Diceva:  "Non sono né un eroe né un kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa…

 

Per commemorarlo non servono parole, almeno non le mie, sarebbero insulse, bastano le sue...

 

« L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto.

E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire:

beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica.

Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza:

questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati. »

 

(Paolo Borsellino, Istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa 26/01/1989)

e quelle di uno dei personaggi creati da Leonardo  Sciascia

- Io - proseguì poi don Mariano - ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più in giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.

 

Tratto da “Il giorno della civetta”

 

PS

L’equivoco enunciato da Borsellino nel 1989 oggi e’ la norma, i personaggi poco cristallini citati da lui, sappiamo dove trovarli, io (non so voi), so anche a quale categoria di cui sopra appartengono.

 

19 LUGLIO 1992.jpg

venerdì 17 luglio 2009

A MEZZANOTTE VA...

E POI DICIAMO CHE NON SI SFORZA PER LA REPUBBLICA 
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(questa non ha niente a che vedere col post, ma l'ho appena sentita al TG3 delle 12.00, Benny ha avuto un incidente di riposo, si e' rotto solo un polso)
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vignetta-costituzione.gif
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E così è ufficiale, le bande (pardon, le ronde) di quartiere sono istituzionalizzate, sorvolo sulle dichiarazioni del Presidente Napolitano, dico solo che, se avesse evitato di apporre la firma argomentando il rifiuto con le stesse parole, nessuno lo avrebbe crocifisso, lo giustifico per una sola ragione, in parlamento non esiste contraddittorio, ancora una volta sarebbe stato il solo a usare il cervello, quindi, pur firmando, ha preso le distanze motivandole.

Dalla parte opposta (opposizione),  presi come sono dalla necessità di dare una Ragione Sociale a quel che resta del PD (tram, treno, taxi), tutto tace.

E dico “meno male”, ieri sera ho preso il coraggio a due mani e ho seguito un frammento del discorso programmatico di Franceschini, mi sono detta:

Negli ultimi anni in parlamento e’ successo di tutto e il contrario di tutto, sono volati insulti, sputi, brindisi, fette di mortadella, gesti dell’ombrello, sono passati da quelle aule (e ci sono ancora), mafiosi, intrallazzatori, bancarottieri, pornostar, veline, le eufemistiche ESCORT, chi sono io per negare la possibilita’ di restare in simile compagnia a un chierichetto?

Coi tempi che corrono, taxisti fuori di testa, uccidono pedoni e denunciano il furto del mezzo, tram fuori binario e treni che se non deragliano esplodono…non salgo su quei mezzi che non dicono da dove partono, ma peggio ancora, non sanno dove e con chi andare, preferisco la mia panda 4x4 (gatti), almeno so chi sono i passeggeri e dove vogliono andare.

L’istituzionalizzazione delle ronde mi ha fatta ridere, mi ha portata col pensiero alla mia infanzia nella mia città, Messina, a 10 anni facevo parte della “banda di Piazza Duomo”, canonicamente tutte le sere prendevo parte alle risse contro l’adiacente “banda di Piazza Municipio”, ce le davamo per futili motivi, dopo le prendevamo in casa per i vestiti strappati, le sbucciature e la sporcizia (pidocchi compresi) che portavamo dentro. Ce l’hanno fatta piantare la sera che, presi dalla fregola abbiamo lanciato pietre contro le lampadine lasciando la piazza al buio, il giorno dopo, meta’ di noi varcava la porta della scuola convitto accompagnati da residui insulti genitoriali e qualche scappellotto (Oggi prendono a sputi gli insegnanti), diciamo che la scuola era una conquista e non un parcheggio, il sapere un gusto indescrivibile per spiccare il volo e non un mezzo per aggirare le regole del vivere civile.

Dicevo che ho riso, mi sono chiesta se a formare le ronde saranno i sessantenni che 50 anni fa se le davano di santa ragione per motivi inesistenti.  

Il sapore amaro del discorso di Napolitano non va via, anche se, l’amico Vox un sorriso me lo ha strappato col sonetto che segue, una spiegazione cruda del decreto.

Promulga

Napolitano promulga la legge
pomposamente detta “sicurezza”,
ma fa sapere :«Questa si corfregge !
perchè si tratta di una monnezza !»

«Ma Presidente, serve per il gregge
- dice Schifani, in vena di schiettezza-
e se ne è felice chi c’elegge,
è inutile qualunque sottigliezza !

Facciamo leggi per divertimento,
per qualche interesse di bottega.
Facciano lavorar il Parlamento

e ci teniamo contenta la Lega!
Intanto il progetto è passato:
chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato!».

Vox
17 luglio 2009

http://quannocevocevox.blogspot.com/

mercoledì 15 luglio 2009

IN NOME DEL PAPA RE

IL SONNO DELLA RAGIONE...OCCHIO ALLA TESTA

 

Una scorsa ai giornali on line e mi sono chiesta se siamo nel 2009 o nel 1848, se abbiamo Benny o Pio IX, se siamo (ancora) una Repubblica laica fondata sulla Costituzione entrata in vigore nel 1948 o se siamo governati dal “potere temporale papalino”.

Pio IX nel 1848 si rifugiò a Gaeta da dove mosse le fila per riprendere il potere su Roma, Benny se ne va in Val d’Aosta a riposare dalle “immani fatiche” e come omaggio da mamma RAI riceve la testa di Roberto Balducci, reo di aver commentato le immagini che tutti abbiamo visto, quattro gatti a seguire il discorso del rappresentante in terra dell’Ente Supremo.

Personalmente non avrei creato il caso, mi sarei limitata a tagliare perennemente i servizi televisi sul capo di Stato vaticano, hanno una loro rete, che usino quella e non quelle pagate da noi.

Invece scopro che la rete TV laica per antonomasia, si china all’alzata di voce di un prelato e gli regala senza discussioni la testa del reo.

Balducci ha fatto quello che molti vorrebbero fare, mostrare il “Benny nudo”.

 

Questi li manteniamo noi, non dico che dovrebbero camminare in punta di piedi, ma dal momento che hanno scelto di diventare il popolo di Dio, hanno lasciato lo Stato Italiano legandosi mani e piedi a uno Stato straniero, non  hanno il diritto di imporci le loro idee, sempre che,  non siamo diventati, a nostra insaputa, una colonia!!!

 

Mettiamo in chiaro un fatto; non mi taglio le vene per il defenestramento di un vaticanista, mi girano le nocciole per la motivazione.

Ho ragione nel dire che i miei “TG preferiti” sono quelli che nessuno guarda.

 

Le risse tra il Vaticano e lo Stato Italiano si sono placate con la firma del concordato del 1929, non c’ero e non credo che siano in molti a ricordarsene, ma porca miseria, se avessi la facoltà di far resuscitare qualcuno per soli 10 minuti, bene, resusciterei Bettino per mostrargli  gli effetti collaterali di quella sua disgraziata scelta del 1984, rinnovare  il concordato tra Stato e chiesa.

Tra le tante invettive da parte mia al suo indirizzo, c’e’ anche questa aberrazione politica, averci imposto il giudizio e il volere di uno stato che si arricchisce sulla nostra pelle senza lavorare e pretende di essere osannato e mai discusso, esattamente come prima del 1870, prima che la Breccia di Porta Pia li ributtasse nei loro confini.

In fisica ci sono delle teorie, una e’ relativa alla materia e al suo contrario, l’antimateria, la perfetta simmetria, ma in questo momento ho la netta sensazione che a farla da padrone sia l’antimateria della spiritualità a ogni costo e il servilismo di chi crede di comandare.

Mi pare che siamo in piena metà 1800, quando gli editti a Roma cominciavano con “Nel nome del papa re”.

A chi toccherà la prossima volta che si slacceranno le stringhe delle “misere prada” di “sua santità”?