lunedì 15 febbraio 2010

E BLA, BLA, BLA…

 …E  MENTRE PARLANO IL PAESE SPROFONDA

 

Senza scomodare le profezie relative all’apocalisse che è dietro l’angolo, guardo a cosa si sta facendo per anticiparla.

 

Forse sarebbe più giusto scrivere: “a quello che non si fa per evitarla”

 

Questa mattina Omnibus trattava la questione “protezione civile”

 

Non intendo parlare del novello “santo subito e in vita”, mi sta sul lato B alla stregua dei suoi predecessori, che la protezione civile sia una macchina mangia soldi è un fatto vecchio quanto la sua istituzionalizzazione, di questa squallida storia  posso dire una sola cosa positiva, cade il progetto di farne una SpA.

 

Ci scandalizziamo del cinismo dei due intercettati, delle risate al pensiero di quanto avrebbe reso il terremoto Aquilano…scopriamo l’acqua calda, mi sono scandalizzata quando la protezione civile ha messo in un angolo le imprese Aquilane e fatto arrivare i “salvatori della patria”.

 

Quante volte dal 1991, anno della prima guerra nel golfo, abbiamo sentito le stesse risate compiaciute?

 

E delle bombe alla polvere di grafite su Belgrado chi si ricorda?

 

Ieri abbiamo visto l’Aquila, non è diversa dal giorno del terremoto, anzi, si, qualcosa di diverso c’è, manca la folla dei giornalisti e manca la jena ridens.

 

4 mesi fa  dedicavo un post amorosamente amaro alla mia città e concludevo che non aveva speranze, che una pioggia di due giorni avrebbe fatto scivolare a mare un tratto della panoramica, non ho la sfera di vetro, conosco la mia città e la collusione che c’è tra politica, chiesa e qualche “baciamolemani”.

 

San Fratello sta scivolando a mare, domanda diretta alla caritas

 

Avete raccolto tanti soldi per Giampilieri che superano il numero dei capelli che avete in testa, il governo vi ha “elargito” un milione di euro, cosa ne avete fatto?

 

O meglio, dove si sono impigliati?

 

Non credo che “quei signori” daranno risposte, sicuramente sono ancora impegnati a strofinarsi le mani compiaciuti, chi muore tace e chi vive … anche.

 

Noi parliamo di impiantare 12 centrali nucleari “perché è la cultura del domani” cianciava un assessore PDL torinese questa mattina.

 

Rabbioso contro il comitato NO-TAV che ha impedito il carotaggio in Val Susa, francamente farei dei buchi più larghi e profondi, non dico a cosa li destinerei.

 

Sono anni che si dice che le montagne della valle sono “amiantifere”, non abbiamo pagato un pedaggio pesantissimo a questo mortifero minerale?

 

Cominciare un’opera di ri-forestazione in tutto il paese, partendo da Sicilia e Calabria, regioni che stanno franando fisicamente,  sarebbe meglio che pensare alla “grande opera” come il ponte, che ne anticiperebbe la scomparsa?  

 

Perché un Paese, che ha grossi e noti problemi di natura geologica,  si stupisce davanti all’ennesimo disastro ambientale se prima chiama Cassandre chi avvisa delle conseguenze negative di simili opere?