martedì 13 marzo 2012

E SE IL FINE FOSSE L’URANIO E NON LA TAV?

 

Mi continuavo a chiedere, come tutti i NO TAV  o semplici contrari, per quale diavolo di ragione si insiste nel voler scavare 14 chilometri di montagna sapendo che è amiantifera e contiene uranio.

 

Mi chiedevo perché si spazza via un paese, San Giuliano di Susa, per costruire al suo posto la stazione di fine corsa con annessa spianata per lo stoccaggio di merci da trasbordare sui tir.

 

Mi chiedevo perché un impiego massivo delle forze dell’ordine in un fazzoletto di terra ai confini delle montagne e dedito all’alpeggio, all’agricoltura e alla pastorizia.

 

Insomma, trovavo abnorme la determinazione a fare un buco a ogni costo, con enormi costi e altissimo rischio di inquinamento a uomini e cose.

 

Ieri ho letto l’ultimo post di Rossland   Non il dito, la Luna! 

 

e una dopo l’altra mi sono levata le fette di salame che mi impedivano di vedere “le ragioni degli altri”, ossia, le ragioni di chi vuole la TAV e per ottenerla militarizza la zona.

 

Se Rossana ha visto giusto (e credo abbia proprio visto giusto), si spiega perché San Giuliano deve morire, perché al suo posto ci sarà una spianata vasta al punto da far impallidire la spianata delle moschee, si spiega perché da 20 anni piantano reti, effettuano espropri con le buone, in pochi casi, con le cattive tra non molto.

 

Quanto vale un chilo di uranio sul mercato mondiale?

 

Pare che in quella montagna e non solo in quella montagna, ve ne sia in quantità enorme…

 

…i crimini contro la vita li chiamano errori…