lunedì 18 maggio 2009

ELUCUBRAZIONI

Premmetto che l'ho scritto e il sonno e' arrivato, se cambiassi una sola virgola lo snaturerei.

 

ELUCUBRAZIONI 

 

All’una e trenta del mattino non c’e’ niente di peggio del non avere sonno, la dolce meta’ dorme e il cagnone, come al solito, e’ scosciato a palle all’aria sulle poltrone, quando capita cosi’, stramaledico l’ultimo caffe’, me la prendo con la cena e poi mi dico che mi sono alzata tardi, tutte balle  o quasi.

 

Faccio un giro in rete e mi ritiro in buon ordine, chi non dorme e’ nella piazzetta virtuale a scambiarsi complimenti o insulti, non mi interessa, ho spulciato un po’ di siti e mi e’ venuto in mente Masso, scriveva che ieri, domenica, era la giornata contro l’omofobia, sicuramente nessuna rete TV ne avrebbe parlato.

 

Masso e’ un blogger che non usa il termine “blog”, lo chiama “diario”, cita poesie indiane o scrive temi che lasciano fuori il “caimano”, lancia temi scottanti come la vita dei palestinesi...etc..etc.. E’ uno degli ultimi che ho scoperto in rete....gia’...la rete.

 

La globalita’, la liberta’ d’espressione, la possibilita’ di dire la tua in piena liberta’, lo scambio di opioni magari diverse, basta mantenere i toni della civilta’, dalle mie parti direbbero:

 MA CHI MINCHIA DICI? MA TI MMUCCHI TUTTI I COSI?

 

In rete mi sono beccata della “troia” perche’ ho chiesto a un anonimo di mettere un nome, anche di fantasia, ma un nome, se vuoi rispondere a qualcuno, non puoi scrivere: a n° 4 o n°30, rispondendomi ha scritto che si chiama “ammazza troie”.

Non e’ stato un bell’impatto, ma come dice il mio Marzianino preferito “e’ la rete bellezza” , la prendi cosi’ com’e’ o lasci perdere, anche lui fa post che trattano tematiche diversificate, alcuni godibili e altri intriganti, qualcuno mi lascia perplessa, ma e’ la rete.

Ci sono blog (uno in particolare), di mai domi, battagliero e a modo suo sarcastico, adorabile nei suoi strali contro il “caimano”, il primo che ho contattato e quanta gentilezza nel rispondere, mio marito dice che, quando ci si e’ battuti per gli stessi ideali, ci si intende al volo.

 

Alcuni si presentano come i novelli combattenti, ma se tocchi temi scottanti sei fottuta, se solo ti discosti dal tema del momento e porti la tua opinione motivandola con fatti accaduti nella notte dei tempi..... si corre a chiedere aiuto per fare il contropelo all’infedele. Questo mi ha irritata a livello di pelle. Fin dal primo approccio col mondo dei blog, mi sono presentata con nome e in qualche occasione, cognome, ho detto chiaro di essere una extraparlamentare di sinistra (il mio colore non e’ in parlamento), di amare il dialogo aperto anche con chi la pensa in maniera diversa, ma, salvo pochi casi, il resto e’ stata una realta’ banale che si puo’ classificare come:

Non abbiamo un belin da fare, abbiamo un reddito (poco o molto che sia lo abbiamo), apriamo un blog convinti di essere i detentori della verita’ assoluta, ma e’ la nostra verita’, quindi tanto di cappello a Briccone che non maschera la sua idiosincrasia.

 

Ok, parliamo di Bruno (nome convenzionale) la persona che mi ha fatto esplorare il mondo dei gay, una personale normalissima, un lavoro e una vita banale come il 70% degli esseri umani.

 

Una lotta con se stesso per non deludere la famiglia, una moglie che lo mette davanti a una scelta e alla fine lo aiuta ad accettarsi, la separazione, il divorzio e l’inizio tra loro, di una amicizia che non avevano avuto nemmeno da coppia.

 

In un momento duro per me, Bruno e’ stato “l’amica” che ha saputo raccogliere le mie rabbie,  “quella” che ha frenato la mia violenta voglia di spaccare la faccia a piu’ di una persona. La pacatezza nelle parole, mai accondiscendente, sempre equilibrato, occhi profondi e un sorriso tenero nel rassicurarmi.

 

Ho rispolverato una lezione di biologia, nelle prime 4 settimane il feto si forma, si formano il genotipo e il fenotipo, i dotti di Wolf e Muller, determinano il sesso del nascituro, dove uno si sviluppa, l’altro regredisce, ma se qualcosa si inceppa, se sviluppano entrambi, capita che nasca una bambina nel corpo sbagliato, ha il pistolino, un corpo fragile e piatto, se nasce dentro una famiglia con aperture mentali, riuscira’ a darsi una identita’, ma se nasce in una famiglia ortodossa dovra’ combattere, non sempre la spuntera’.

 

Bruno ha pagato un pedaggio al suo essere donna nel corpo di un uomo, ma non e’ rimasto da solo, da lui ho imparato che un gay biologico e’ la sommatoria di un errore di madre natura, ma hanno un valore aggiunto che manca ai cosiddetti eterosessuali, hanno l’anima

 

Un grazie a Masso per avermi ricordato che ieri avremmo dovuto parlare di loro.