giovedì 6 gennaio 2011

IL SOGNO di MARX

 

Il giro per la rete ha generato una ventata di allegria, l’amico Carlo ha fatto un post dove elenca alcuni progetti da attuare per il 2011

 http://carlo58.myblog.it/archive/2011/01/03/progetti.html#comments 

uno ha scatenato una serie di commenti e scommesse che “un ce la farà”.

 In compenso mi ha fatto ricordare una bellissima pagina di Giorgio Gaber e Luporini che vale la pena postare, il dialogo surreale tra un fotografo e Karl Marx

 IL SOGNO di MARX

Di Giorgio Gaber e Luporini Scritta nel 1976.

Quando si è un po' filosofi non si sogna mai a caso.

Ero una specie di Diogene, con una lampada da duemila Watt, una macchina fotografica, e cercavo in un posto che poteva essere Milano.

Sento una voce nella nebbia che mi fa:

"Così non fotograferai mai niente!"
"Chi siete?"

Lui: "Un tedesco di passaggio". Esce dalla nebbia un bel signore con la barba e si presenta: "Piacere, Carlo Marx".

Oeh!... (stupore)

"Vedi ragazzo..." Come ragazzo?... Mi chiamano tutti compagno, arriva questo... e cambia il vocabolario un'altra volta.  

"...non basta una macchina fotografica con un obiettivo giusto... Tu sbagli i tempi, credimi. Io ho una certa esperienza della roba che si muove!"

 E questo è vero.

 "Dunque, come si muoveva il tutto ai miei tempi? Guarda, qui c'era il capitale, qui le classi, la borghesia eccetera eccetera".

 E io: flash!
Simpatico Marx quando si scalda... Sembra un paparazzo! Però mi permetto di dirgli: "Anche noi, capitale, classi, borghesia... flash!"

"Bravi!"

"Grazie!"

Ho capito dopo che bravi voleva dire coglioni... Affettuosamente, si intende.

"Bravi, la borghesia... non c'è più. O meglio, non conta... Sbriciolata!"

E no, qui mi incazzo... Non c'è più... Oh dio, non c'è più la borghesia!... Che detto da lui fa anche rabbia, perché uno dice: ci ha preso per il culo fino adesso.

E io: "Ma i padroni, i capitalisti?"

Lui guarda, bello, con quegli occhi che vedono tutto:

"I padroni, i capitalisti... non li vedo... nel senso che... stanno diventando impersonali."

"Puttana miseria! Ma io ho bisogno di aggrapparmi a qualcosa, ho bisogno di punti fermi!"

"Allora dovevi parlare con Gesù!"

"Già fatto grazie... Ma mi dica, maestro... la lotta di classe... la lotta di classe... lasciamo almeno la lotta di classe!"

Lui, calmo: "La lotta di classe..."

"Più svelto maestro!..."

"La lotta di classe sarebbe ancora giusta..."

"Ooh!..."

"...se fossero chiare le classi!"

"Come non son chiare le classi!?... Allora non sei marxista! Scusa se mi incazzo, Marx... ma mi sembri un po' spappolato. E l'imperialismo, l'imperialismo?"

"Mah!..." Com'è calmo, Marx!

"Dài, l'imperialismo?!..."

"Mah... Ne parlavo con Lenin. È lassù che lo guarda... Lui ci è fissato! Dice che ne ha un'immagine un po' sfuocata. Parla di Pax... di Pax Americana... Dice che la pace è peggio della guerra".

"Sì, questo l'ha detto anche il matto dei certificati. E poi, e poi... non vedete più niente? Cosa guardi, ora, cosa guardi se non c'è più niente?"

"Non è vero, la lotta c'è ancora. Anzi, i nemici ci sono più di prima. Ma si presentano in un altro modo. È tutto più... La vedi la produzione? Era così... una bambina. Com'è cresciuta! Che salute! Me la ricordo, io... una bambina con i padri che... fai questo, fai quello!... Roba da matti.

Una donna, autonoma, va da sé, va da sé. Bisogna fare qualcosa... "

Tira fuori una Leika col soffietto... " ...bisogna fare qualcosa, flash! È tutto più... flash!... sì, certo.... flash! Interessante... flash! ho capito... E' tutto più..."

E il vecchio se ne andò ancheggiando, lasciandomi nell'angoscia più assoluta.

" Il rullino, il rullino!... Non andare via!... Il rullino... spediscimelo! "

Maledetto testardo, fissato, anche con l'arteriosclerosi viene qui, vede che tutto si muove, scatta a un cinquecentesimo... è una mania, una mania! Ci avevo le idee chiare, precise...

"Scrivimi! Sì, scrivimi qualcosa!"

Che se no, magari, tra una decina d'anni, uno si alza una mattina e, senza saperlo, si trova lì davvero senza borghesia, senza classi, senza padroni... ma nella merda più di prima!

Sono passati 35 anni da questa pagina teatrale, mi pare che possiamo comodamente dire di essere nella merda più di prima.

Per chi non lo avesse fatto, vi invito a firmare questo appello contro la decisione autarchica del “maglioncino canadese” di applicare lo schiavismo cinese nel nostro paese, inutile dire che sto con la FIOM e mi auguro che il 14 gennaio una valanga di NO, sotterri lui e i venduti tra i quali ci metto Fassino oltre ai segretari dei confederati che si sono scordati il significato di “classe operaia” e LIBERTA’

 FIRMA L'APPELLO: http://temi.repubblica.it/micromega-appello?action=vediappello&idappello=391202

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www.micromega.net

LA LIBERTA

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un’avventura.
Sempre libero e vitale
fa l’amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l’entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.