lunedì 27 luglio 2009

L'ORGOGLIO DELLE MIE RADICI

 

MA  QUANTU  SI BELLA

 

CartinaSicilia.gif

Se la si  guarda bene la si paragona a un quasi perfetto  “TRIANGOLO ISOSCELE” di Euclide, si affaccia su tre mari, Tirreno, Ionio e mar di Sicilia o canale di Sicilia.

 

I Greci la chiamarono Trinacria (Terra dei tre capi), il nome Sicilia deriva dalla calata romana che la indicava come la terra dei sicani e siculi, le prime due etnie indigene.

 

C’è chi la chiama “Il fegato del Mediterraneo” e chi “l’ombelico del Mediterraneo”, chi la chiama “terra di mafia” e chi  “terra di vini”.

Potrei continuare all’infinito, ma sarei solo logorroica, per me, noi siciliani siamo la stirpe bastarda per antonomasia.

 

Nel nostro DNA scorrono i cromosomi di:

 

Sicani (devo approfondire la loro origine)

Micenei

Fenici/Punici

Greci

Cretesi

Spartani

Impero Romano

Bizantini

Turchi

Arabi

Saraceni

Normanni

Borboni

 

Con la Costituzione ai Siciliani  voluta da Ferdinando IV di Borbone nel 1812, nasce la “mafia”,  braccio armato dei  baroni che la utilizzano come potere becero accanto a quello dello Stato contro la popolazione…

(mi pare che anche oggi non si discosti dal suo agire originario, è corposamente rappresentata  in parlamento)

 

…culminando nel 1861 con l’arrivo del “mercenario nizzardo” e della sua banda di tagliagole che tanto per gradire, appena sbarcati diedero vita alla strage di Bronte.

(Una ballata sull’episodio e’: “vitti na crozza”, ma spogliata dalla tarantella e dai personalismi che inquinano il testo)

 

Dico sempre che, se gli inglesi si fossero fatti una padellata di cazzi loro, quel bandito pagato da Vittorio Emanuele, non avrebbe avuto modo di sbarcare, come diceva la mia bisnonna Caterina (morta a 108 anni e che me la raccontava a modo suo, nella sua semplicità è stata una testimone dei fatti):

“stu bastaddu, avia a calari o funnu, puttau a morti e a fami peggiu i prima, ma a Milazzu u bastuniaru comu diu cumanna”

Il resto delle conseguenze di quella “epica garibaldina” lo potete leggere nello splendido libro di Verga “I Malavoglia”, dico che manca l’onestà intellettuale per riscrivere la storia collocando al posto giusto i tanti “eroi per comodo” che molti si ostinano a celebrare e “cosa nostra” che fin dal suo atto di nascita e’ stata “cosa  loro”.

 

La Sicilia e’ nella mia pelle, nel mio parlare il dialetto a ogni occasione, nella mia memoria di adolescente che passa le sue estati in un campeggio tra Scoglitti e Camarina, i primi siti archeologici che raccontano chi e quando e’ arrivato nella Trinacria della Magna Grecia.

 

Ho camminato scalza nella Valle dei Templi di Agrigento, non volevo fare rumore con gli zoccoli, mi sembrava di disturbare la memoria di quegli uomini e quelle donne che avevano contribuito a erigere quelle meraviglie architettoniche.

 

Mi sono seduta sui gradoni del teatro Greco di Taormina pensando alle tragedie di Eschilo, ho guardato dall’alto di Tindari la zona di mare sottostante pensando al tiranno di Siracusa Dionisio che l’ha fatta costruire per difendersi dagli Spartani.

 

Ho guardato dalla spiaggia dell’Isola delle correnti verso l’Africa chiedendomi se la mia terra si e’ staccata dallo stivale o dall’Africa, quanti di quelli che ci hanno preceduti sono arrivati da quella parte.

 

Pensavo a quanto la chiesa ha modificato della storia imputando bellezze mozzafiato a miracoli di madonne variopinte, a dove e quanto il fanatismo religioso (tutte le religioni) cancella gli eventi storici.

 

Non sono mai riuscita a guardare un reperto archeologico senza abbinare la parte storica di pertinenza, comprese le maestraenze che lo hanno costruito, la mia terra è ricchissima di zone archeologiche, c’e’ solo l’imbarazzo della scelta, ma non e’ solo questo, e’ cultura, quella con la C maiuscola, ci descrivono come esportatori di mafia, di pigri, indolenti, assenti.

Ogni tanto mi chiedo se gli stessi Siciliani mentre gustano una fetta di cassata, un cannolo, il pane con la “ciciulena”, u turruni, i morticeddi, sanno da dove arrivano quelle ricette e quel culto per i morti, così diverso dal tipico 2 novembre (per noi quasi un dialogo) del resto d’ IItalia, ci arriva dagli Arabi, dalla cultura Greca che lascia una porta aperta tra il mondo dei morti e quello dei vivi,  rammento che da piccola, all’avvicinarsi del 2 novembre, si preparavano i “sepolcri”, ovvero, si mettevano al buio scodelle o piatti con lenticchie (e forse acqua), la sera tra l’1 e il 2 si esponevano sui tavoli con pane e non ricordo cosa, il mattino dopo noi bambini trovavamo dolci e giocattoli, accidenti come li amavano i morticeddi, non vi prude la memoria su un certo Ulisse che dialoga con la madre morta? E che ne dite di ricollocare il riferimento all’epifania?

Il 70% degli usi, costumi e consuetudini ci arriva dal Medio Oriente e non dalle mille camicie rosse sbarcate come cavallette su un campo di grano … figli di…

 

Per i distratti a ogni costo, quelli che seguono sono Siciliani e se vi sembra poco…

 

ARCHIMEDE

EMPEDOCLE

VERGA

TOMMASI DI LAMPEDUSA

PIRANDELLO Nobel

QUASIMODO  Nobel

SCIASCIA      

ZICHICHI

CAMILLERI

 

Sono quelli che mi stanno venendo in mente di getto, date uno sguardo a Franca Viola, scoprirete che non serve dichiararsi femministe per affermare la propria volontà e il proprio essere donna mentalmente libera.

Su di lei, Damiano Damiani ha girato un film "La sposa più bella".

 

Ovvio che non siamo orgogliosi di Dell’Utri o Cuffaro, ci vorrebbero nuovi VESPRI come nel 1200, la parola d'ordine non dovrebbe essere "CICIRI" ma "SEI INQUISITO", ok, ma cazzarola, il “padrone delle ferriere" e’ nato in Lombardia non certo a Corleone e come curriculum lo si può valutare in metri cubi di faldoni, Bossi e’ nato nel Varesotto non a Pantelleria, come limiti non lascia spazio a dubbi…mi pare che possa bastare...anzi no, un episodio reale che mostra come Salvatore, un autotrasportatore intelligente ma analfabeta, ha preso la patente.

L'esame per la categoria non alfabetizzata era orale, gli misero davanti il cartello col divieto di transito, era l'ultima domanda, non riusciva a dire "divieto di transito" sbottò in un

 

ICCA' NON PASSA MANCU DIU!!!

 

Tra l'ilarità della commissione prese la patente.

 

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Agrigento, Valle dei templi, tempio della concordia

 

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Taormina, tempio Greco

 

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Estrema punta sud della Sicilia, Isola delle correnti