mercoledì 12 ottobre 2011

I 7 VIZI DEL CAPITALE

 

 

1) Sfruttamento dell’uomo
2) Niente rischi d’impresa
3) Massimo profitto

4) Spoliazioni dei diritti del lavoratore
5) Richiesta di sovvenzioni statali a favore delle imprese
6) Libertà di andarsene dopo aver incassato e inquinato
7) Applicazione selvaggia del TRUST liquidatorio

 

Nel 1998 il califfo declamò

Le imprese straniere non vengono ad investire in Italia perché il mercato del lavoro è ingessato, lo renderemo snello e appetibile…sta finendo di renderlo una “RES NULLIUS” con la complicità dei confederati.

George Soros  è uno degli uomini più ricchi del pianeta e il finanziere più cinico del pianeta.

In una intervista si vantò di poter decidere il destino di un paese semplicemente facendo una telefonata alla borsa di New - York, il suo enunciato:

“La speculazione si svolge su due binari paralleli e convergenti, vendendo cioè non solo euro ma pure titoli di Stato dei Paesi più deboli dell’Unione”.

 

Mi hanno insegnato che un evento non nasce dalle mani di un prestidigitatore , mi hanno insegnato che un albero nasce perché qualcuno ha gettato un seme.


Non mi basta l’esito finale, il mio cervello vuole il percorso, il come, quando e perché.

Questa maledetta crisi affonda le sue radici nell’apertura della di porta di Brandeburgo e la caduta del muro,

 

Quando è caduto il muro, ho detto a mio marito

Prepariamoci a stringere la cinghia.

Non l’ho visto come un gesto di democrazia e basta, l’ho visto, anche, come unica soluzione dell’apparato comunista Russo, di evitare che si instaurasse il cannibalismo fisico, non avevano più patate da condividere con la DDR.

A ruota si sono aperte le porte cinesi…il resto è la Troika composta da UE-BCE-FMI

 

Questo post è scaturito dopo aver letto questo articolo

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/cosa-ci-aspetta-se-ce-il-default/2163532/10/2

che chiude con queste parole degli intervistati

"Lo Stato ha ormai perso ogni interesse nei suoi cittadini", commenta amareggiato Tanasis. Poi posa gli occhi sul blocchetto dei miei appunti e dice: "Auguro all'Italia di non dovere mai trovarsi in casa il Fondo monetario. E agli italiani di non perdere la loro dignità".

 

Personalmente auguro agli amici Greci di non avere più la necessità di raccontare loro stessi in film come

 

“Z” l’orgia del potere…regia di Costa-Gavras

recita la voce narrante nel finale,....
contemporaneamente i militari hanno proibito i capelli lunghi, le minigonne, Sofocle, Tolstoi, Mark Twain, Euripide, spezzare i bicchieri alla russa, Aragon, Trotsky, scioperare, la libertà sindacale, Lurcat, Eschilo, Aristofane, Ionesco, Sartre, i Beatles, Albee, Pinter, dire che Socrate era omosessuale, l'ordine degli avvocati, imparare il russo, imparare il bulgaro, la libertà di stampa, l'enciclopedia internazionale, la sociologia, Beckett, Dostojevskij, Cechov, Gorki e tutti i russi, il "chi è?".

 

Per gli amici Greci, purtroppo, i militari della loro odierna dittatura sono i 3 componenti  la Troika dell'economia creativa.

 

Se non si da il via alla decrescita demografica…non ci arriveremo al 2050 da uomini liberi, chi sopravviverà ci arriverà in stato di schiavitù, la dove non arriverà la Troika a creare la fame, arriverà la Monsanto.

 

bah…sto ascoltando questa, racconta e bene pure “le case dei guardiani della mente”

 

Il sole traccia trappole di luce, arabeschi di colori
le case dei guardiani della mente sono piene di valori
srotolando le parole
scoppiano frontiere di calore
mentre sui mondi di pellicola sostano tutte le navi
e sulle piazze del presente c'è il mercato degli schiavi.

Il tempo degli errori si è concluso e non mi sento di tornare
sotto le macerie del passato c'è ben poco da salvare
io che ho cercato di comprendere
io che ancora non mi voglio arrendere
io che ho creduto nelle favole e sono rimasto da solo
sono sicuro solamente che a sbagliare sono loro.

Nell'alba nata male ammalata di ricordi
di ciechi che volevano vedere, di cervelli nati sordi
sulle miserie stese al sole
lanciavano torrenti di parole
di discussioni interminabili, di libri messi al posto dei cannoni
e di giochi intellettuali senza senso e senza fine e condizioni.

Così che combattendo con discorsi troppo grandi da capire
avendo come pubblico quei pochi che potevano sentire
contrabbandando la ragione
hanno creato solo confusione
solo un passato da comprendere e adesso tutto è tutto da rifare
e l'unica speranza che rimane è che non debbano tornare.

La vita lentamente ha dipanato i suoi sentieri
confuso le mie strade con le altre, i domani con i ieri
io che ho cercato un altro tempo
io che sono sempre contro vento
io che non cerco di nascondermi e urlo davanti alla porta
rimango fermo qui a pensare che la vita non è morta.