mercoledì 15 luglio 2009

IN NOME DEL PAPA RE

IL SONNO DELLA RAGIONE...OCCHIO ALLA TESTA

 

Una scorsa ai giornali on line e mi sono chiesta se siamo nel 2009 o nel 1848, se abbiamo Benny o Pio IX, se siamo (ancora) una Repubblica laica fondata sulla Costituzione entrata in vigore nel 1948 o se siamo governati dal “potere temporale papalino”.

Pio IX nel 1848 si rifugiò a Gaeta da dove mosse le fila per riprendere il potere su Roma, Benny se ne va in Val d’Aosta a riposare dalle “immani fatiche” e come omaggio da mamma RAI riceve la testa di Roberto Balducci, reo di aver commentato le immagini che tutti abbiamo visto, quattro gatti a seguire il discorso del rappresentante in terra dell’Ente Supremo.

Personalmente non avrei creato il caso, mi sarei limitata a tagliare perennemente i servizi televisi sul capo di Stato vaticano, hanno una loro rete, che usino quella e non quelle pagate da noi.

Invece scopro che la rete TV laica per antonomasia, si china all’alzata di voce di un prelato e gli regala senza discussioni la testa del reo.

Balducci ha fatto quello che molti vorrebbero fare, mostrare il “Benny nudo”.

 

Questi li manteniamo noi, non dico che dovrebbero camminare in punta di piedi, ma dal momento che hanno scelto di diventare il popolo di Dio, hanno lasciato lo Stato Italiano legandosi mani e piedi a uno Stato straniero, non  hanno il diritto di imporci le loro idee, sempre che,  non siamo diventati, a nostra insaputa, una colonia!!!

 

Mettiamo in chiaro un fatto; non mi taglio le vene per il defenestramento di un vaticanista, mi girano le nocciole per la motivazione.

Ho ragione nel dire che i miei “TG preferiti” sono quelli che nessuno guarda.

 

Le risse tra il Vaticano e lo Stato Italiano si sono placate con la firma del concordato del 1929, non c’ero e non credo che siano in molti a ricordarsene, ma porca miseria, se avessi la facoltà di far resuscitare qualcuno per soli 10 minuti, bene, resusciterei Bettino per mostrargli  gli effetti collaterali di quella sua disgraziata scelta del 1984, rinnovare  il concordato tra Stato e chiesa.

Tra le tante invettive da parte mia al suo indirizzo, c’e’ anche questa aberrazione politica, averci imposto il giudizio e il volere di uno stato che si arricchisce sulla nostra pelle senza lavorare e pretende di essere osannato e mai discusso, esattamente come prima del 1870, prima che la Breccia di Porta Pia li ributtasse nei loro confini.

In fisica ci sono delle teorie, una e’ relativa alla materia e al suo contrario, l’antimateria, la perfetta simmetria, ma in questo momento ho la netta sensazione che a farla da padrone sia l’antimateria della spiritualità a ogni costo e il servilismo di chi crede di comandare.

Mi pare che siamo in piena metà 1800, quando gli editti a Roma cominciavano con “Nel nome del papa re”.

A chi toccherà la prossima volta che si slacceranno le stringhe delle “misere prada” di “sua santità”?