mercoledì 28 aprile 2010

PARLAMENTO EUROPEO O…

…ultima spiaggia per politici decotti e trombati?

 

Non mi sono svegliata con l’uovo di traverso e non sono scesa dal letto col piede sbagliato, c’è che ieri sera, prima di spegnere il PC ho letto un articolo sulla diatriba che va per la maggiore

 

http://www.spaziodi.it/magazine/n0605/vd.asp?id=1778

 

ho usato un termine improprio che mi è valso una garbata bacchettata, ci stava tutta, tra “liberismo selvaggio” e “capitalismo selvaggio” il primo ci stava come i “cavoli a merenda”, riletto il pezzo, continuo a non condividere le origini dell’attuale crisi, Craxi è stato un disastro epocale per l’economia e la politica Italiana, ma l’attuale crisi non ha “anche” una qualche attinenza con il tradimento delle ragioni che hanno portato alla creazione del Parlamento Europeo?   

 

Sono risalita ai motivi fondanti del parlamento europeo.

 

Un rapido sunto:

 

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Marzo 1957, trattato di Roma, nasce la CEE, comunità economica europea.

 

1991 nasce l’Unione Europea ed elabora un trattato che entra in vigore nel 1993 con i seguenti obiettivi:

 

moneta unica, cittadinanza europea, politica estera e sicurezza comune, accordi per la sicurezza interna.

 

Nel 2000 stabilisce che tutti i settori siano aperti alla concorrenza.

 

Nel 2002 l’euro fa il suo ingresso trionfale, un euro vale 1936,27 (rapportato all’ECU) x 1000 £.

 

Gli slogans

 

Nessuna frontiera = maggiori possibilità

Concorrenza = migliore qualità e prezzi inferiori

 

Costano meno le comunicazioni telefoniche, internet, i voli aerei, si può scegliere il fornitore di servizi più conveniente (luce e gas)

 

Si può scegliere dove vivere, studiare e lavorare

L’istruzione ottenuta nel contesto europeo è un valore aggiunto nel “libero mercato del lavoro” e sempre più giovani vanno a lavorare all’estero.

 

Un’Europa più verde

gli Stati membri sono ricorsi ad azioni congiunte per provvedere alla tutela dell’ambiente.

Oggi, i fiumi e le spiagge d’Europa sono più puliti, le vigenti norme per lo smaltimento dei rifiuti

sono rigorose, i rifiuti pericolosi non possono più essere inviati per lo smaltimento nei paesi poveri come accadeva in precedenza.

 

Un’Europa che rispetta le esigenze dei consumatori

Il marchio “CE” è diventato un simbolo di cui i cittadini possono fidarsi.

 

Lavoro e prosperità

Il mercato unico senza frontiere dell’UE e l’istituzione dell’euro hanno già generato ricchezza per miliardi di euro e creato vari milioni di nuovi posti di lavoro. L’UE effettua inoltre investimenti nell’occupazione del futuro attraverso il finanziamento della ricerca e dello sviluppo dell’alta tecnologia. I suoi leader si sono impegnati ad aumentare i finanziamenti nel

settore di oltre il 50% fra il 2001 e il 2010.

 

Pari opportunità

I primi trattati UE contenevano una norma esplicita secondo cui uomini e donne hanno diritto alla stessa retribuzione a parità di occupazione.

In questo modo l’UE ha assunto un ruolo pionieristico nella lotta per i diritti delle donne, che costituiscono ora una parte integrante di tutte le politiche dell’Unione.

 

Libertà, sicurezza e giustizia per tutti

I paesi dell’UE collaborano per combattere il terrorismo internazionale e per evitare la tratta di esseri umani ed il narcotraffico a livello transfrontaliero. Essi stanno adottando norme comuni in relazione a questi reati, nonché misure atte a garantire la piena cooperazione fra le polizie, gli uffici doganali, i servizi dell’immigrazione e i tribunali dei diversi Stati membri.

 

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Gli ultimi tre paragrafi li ho copiati pari pari, ognuno può farne la valutazione che più gli aggrada, sono stata favorevole all’Unione Europea con un distinguo, il doppio binario di circolazione per la moneta.

 

Il 2 gennaio 2002, tutti coloro che avevano fatto aggiotaggio, hanno staccato il biglietto vincente della lotteria “cambio selvaggio e creativo”

 

1000 = 1€

 

I controlli postumi non hanno restituito il maltolto, alla lunga sono cessati, il “cambio creativo” si è trasformato in “finanza creativa”, la tanto strombazzata concorrenza ha dato vita ai “cartelli di non belligeranza”, l’economia basata sulla produzione diversificata di beni si è disgregata, gli industriali vogliono il profitto ma non il rischio d’impresa, le elargizioni sotto forma di incentivi a pioggia continuano a dare un solo risultato, presi i soldi se la squagliano verso zone di sfruttamento più permissive, si lasciano dietro capannoni vuoti, in molti casi inquinamento per i prossimi 100 anni, la disperazione di chi perde il lavoro e di chi non può entrare nel mondo del lavoro a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile.

 

Quest’ultima scelta la si imputa al fatto che le prospettive di vita si sono allungate, non si possono pagare pensioni di lunga durata, ma se non si lasciano lavorare i giovani e si continua a usare la cassa INPS anche per l’assistenzialismo di Stato, quanto manca a finire come l’Argentina di qualche anno fa?

 

La ripresa che si sforzano di farci vedere è dietro l’angolo, era apparsa ma si è ritirata nel momento che il presidente della Repubblica ha rinviato alle camere il DDL sull’arbitrato, la ripresa ci sarà quando la tutela dei lavoratori sarà spazzata via e il mercato degli schiavi sarà istituzionalizzato.

 

Non sono una economista, su questo tema sono la tipica “casalinga di Voghera”, ma se guardo le ragioni che hanno spinto a creare l’Europa Unita, mi sorge il sospetto che il risultato finale somigli ai miei esperimenti in cucina, la faccia sfottente di mio marito nel vedere la poltiglia finale che nelle mie buone intenzioni voleva essere una torta sant'honorè.

 

Ma quanto costa a ogni singolo paese il parlamento europeo?

Ultimamente mi da la sensazione del cimitero degli elefanti, i trombati, gli scomodi, gli eccessi vanno a svernare da quelle parti, non sarebbe più economico mandarli a fare il “meritato riposo” ?

 

MAX PALAZZO

grecia GRECIA DI MAX PALAZZO.jpg

Rischiamo di fare questa fine?