martedì 9 giugno 2009

SCONFITTA - DOCET

Da un TG all’altro, cercandoi risultati elettorali, cifre poche e parole tante,

un fiume in piena, tra vincitori e … vincitori, ..no…non e’ uno sbaglio, a

sentire loro hanno vinto tutti, compresi quelli che non hanno raggiunto il quorum,

 a perdere siamo stati noi elettori di sinistra.

Me l’aspettavo, due sere fa mi sono sentita dire:

 

Per chiunque io voti, non andra’ mai a chi voglio, quindi me ne sto a casa.

 

 L’affermazione di Ignazio mi si e’ inchiodata in testa e mi sono detta che non

ha tutti i torti, cerca la sua identita’ politica assimilata col poppatoio, non esiste,

non c’e’ piu’, tutto e’ cominciato il 12 novembre 1989 con la “svolta della

bolognina”, caduto il muro di Berlino Occhetto ha pensato di frantumare anche

il partito comunista piu’ grande dell’europa dell’ovest e dichiarare guerra al

PSI,  ho visto vecchi compagni piangere dicendo:

 

Io sotto la quercia non mi ci vado a sedere.

 

Poi e’ toccata a noi, smembrati da tangentopoli, la sinistra Lombardiana, i

nipoti di Nenni, i seguaci di Matteotti, i socialisti onesti abbiamo dato

l’anima per tenere in piedi il partito, la fuga di massa verso i forzisti ha spazzato

via l’ambiguita’, non ci e’ dispiaciuto, (ci hanno risparmiato lo sforzo di buttarli

fuori) ma col tempo sempre piu’ esigui e sempre piu’ disincantati, ancora oggi

l’essere socialista scatena insulti, bene che vada ci chiamano ladri,

indiscriminatamente, io sono orgogliosa di  essere socialista, non potrei essere

niente di diverso, sono piu’ a sinistra di chi si sente un puro nel troiaio che e’

il PD, le ibridizzazioni generano solo “chimere”, andiamo avanti, tutto il popolo

della sinistra ha sperato nell’ultimo governo Prodi, coalizzando le varie anime

della sinistra, metteva fine alle divisioni e agli astii. Illusione, che non sarebbe

durata l’ho detto vedendo Mastella e Dini, non mi sono stupita quando il

governo Prodi e’ franato sotto i colpi di Mastella e il voltafaccia di Dini,

non si puo’  pretendere che nella stessa stanza convivano il Cilicio e l’Ateo.

L’onesto per cause naturali e il bustarellaro per cause sempre naturali.

Il bambino era nato con un difetto congenito incurabile, nel suo cervello

abitavano Caino e Abele, sappiamo com’e’ andata.

Le segreterie delle varie correnti non hanno pensato alla base che sperava

in una svolta seria, che ridesse identita’ e appartenza, siamo rimasti orfani,

tutti. Coloro che hanno la mia eta’ o poco meno, quelli che sono cresciuti

nellesezioni di sinistra, quelli che abbiamo reso forte il sindacato, tutti noi

siamo orfani dell’identita’ politica che ci ha accompagnati come una

colonna sonora, sono andata a votare, per la provincia ho votato la linea

di Chiamparino, Saitta, per l’europa ho votato la sinistra extraparlamentare,

sto aspettando i risultati della provincia, ma da come si e’ messa, si andra’

al ballottaggio, nell’attesa scrivo, scrivo e penso a un uomo che il PCI

aveva macellato a causa della morale bigotta e bacchettona, alle sue

parole, ve le propongo, parole come macigni sul simbolo unitario della

sinistra, un dolore quasi fisico, scritte una vita fa e sembrano scritte oggi.

La memoria estirpata proprio da chi aveva il dovere di tenerla viva.

Alla bandiera rossa

Per chi conosce solo il tuo colore,

bandiera rossa,

tu devi realmente esistere, perché lui

esista:

chi era coperto di croste è coperto di

piaghe,

il bracciante diventa mendicante,

il napoletano calabrese, il calabrese

africano,

l'analfabeta una bufala o un cane.

Chi conosceva appena il tuo colore,

bandiera rossa,

sta per non conoscerti più, neanche coi

sensi:

tu che già vanti tante glorie borghesi e

operaie,

ridiventa straccio, e il più povero ti

sventoli. (Pier Paolo Pasolini)

 

Di seguito lascio la parola a Vox, il sonetto e’ dedicato a chi non ha sentito il bisogno di andare a votare. Ponzio Pilato e’ tornato di moda. Nemmeno io volevo votare, ma non facendolo avrei insultato i miei trascorsi in prima linea per i diritti di tutti e in particolare delle donne.

 

risultati

 

“Qualcuno frena e qualcuno tiene”.

E’ il giudizio sulle elezioni;

molti si sentono le balle piene

come dismostrano le astensioni.

 

Tanti dicono : <<E’ andata bene!>>,

ma per nascondere le delusioni!

A risentirne è sempre l’igiene,

visto che ci terremo Berlusconi.

 

Chi, per tenersi le mani pulite,

ha protestato e non ha votato

ha, tuttavia, deciso la lite

 

e, non volendo, ha partecipato.

Hanno manifestato malcontento

Facendo sì che spiri questo vento!

 

Vox

8 giugno 2009 in Inserto Satirico.

 

 

Ficchiamoci nelle teste tutti quanti che, se il presidente del milan non ha esondato lo si deve a lui, anzi, al suo basso ventre, se le “anime pure” che non si sono volute sporcare le mani con le schede elettorali avessero fatto lo sforzo, come sarebbe andata?