domenica 26 febbraio 2012

MESSAGGI SUBLIMINALI

 

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Leggendo il post diSergio Un pezzo di pane a me e uno a me…”, ho avuto un flash mnemonico relativo alla pubblicità occulta inserita nelle pellicole cinematografiche, chi guardava il film non si rendeva conto che ogni 5 minuti passava un solo fotogramma con la tipica bibita americana, il consumo della stessa era balzato in avanti del 35%, poi la pratica della pubblicità subliminale è finita in tribunale e teoricamente l’hanno smessa.

 

Dico teoricamente a causa dell’uso che si è preso a fare del tubo catodico, lo smantellamento della coscienza DEL SE e DI SE, senza andare a mettere il dito nella piaga della “coscienza collettiva o sociale”.

 

Di fatto, i messaggi subliminali continuano, ma niente più fotogrammi nelle pellicole, ma azioni programmate che generano aspettative, desideri e ultimamente molta paura.

 

Lo studioso di linguistica Noam Chomsky ha estrapolato le 10 regole utilizzate dai signori del potere per addomesticare le popolazioni, dopo le ultime esternazioni del Presidente Napolitano sulla necessità dei sacrifici da fare, dei discorsi del Presidente Monti relativi ai sacrifici che porteranno allo sviluppo del Paese…sono andata a rileggerle, credo che siano note anche a loro due, per inciso, sono il decalogo o vangelo che dir si voglia, della Troika composta da FMI-BCE-UE.

 

Ve le propongo così come le ho prese da  

da http://www.comedonchisciotte.org del 23 settembre 2010

 

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1-La strategia della distrazione

 

L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico di interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. “Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

 

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni

 

Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

 

3- La strategia della gradualità

 

Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socio-economiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

 

4- La strategia del differire

 

Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e per accettarlo rassegnato quando arriverà il momento.

 

5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini

 

La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

 

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione

 

Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette di aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre determinati comportamenti….

 

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità

 

Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia, e rimanga, impossibile da colmare dalle classi inferiori".

 

8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità

 

Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

 

9- Rafforzare l’auto-colpevolezza

 

Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!

 

10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano

 

Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

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Non c’è più la pubblicità subliminale, ma la tattica subliminale palese che spinge la popolazione ad accettare tra due mali il meno peggio, nella speranza che il dopo sia meno doloroso, quindi, non la certezza che la cura pur dolorosa guarisca, ma coltivi l’illusione di poter stare meno peggio.

 

Come diceva l’amicoZac, Bombassei è un boia, ha dichiarato che lui estirperebbe la bacheca con il quotidiano L’Unità…manca solo la scomunica papalina e possiamo comodamente affermare che siamo nell’anno del signore 1947, alla strage di Portella della Ginestra.

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