Caro amico, la mia lettera ti giunge da lontano, dal paese dove sono a lavorare, dove son stato cacciato da un governo spaventoso che non mi forniva i mezzi per campare; ho passato la frontiera con un peso in fondo al cuore e una voglia prepotente di tornare, di tornare nel paese dove son venuto al mondo, dove lascio tante cose da cambiare. E mi son venute in mente le avventure del passato, tante donne, tanti uomini e bambini, e le lotte che ho vissuto per il posto di lavoro, i sorrisi degli amici e dei vicini ; e mi sono ricordato quando giovani e felici andavamo lungo il fiume per nuotare, e Marino il pensionato ci parlava con pazienza, aiutandoci e insegnandoci a pescare. Caro amico, ti ricordi quando andavo a lavorare, e pensavo di potermi già sposare, e Marisa risparmiava per comprarsi il suo corredo, e mia madre l'aiutava a preparare; ed invece di sposarci tra gli amici ed i parenti, l'ho sposata l'anno dopo per procura, perché chiusero la fabbrica e ci tolsero il lavoro e ci resero la vita molto dura. Noi ci unimmo e poi scendemmo per le strade per lottare, per respingere l'attacco del padrone; arrivati da lontano, poliziotti e celerini caricarono le donne col bastone; respingemmo i loro attacchi con la forza popolare, ma, convinti da corrotti delegati, ci facemmo intrappolare da discorsi vuoti e falsi, e da quelli che eran stati comperati.
E mi viene da pensare che la lotta col padrone è una lotta tra l'amore e l'egoismo, è una lotta con il ricco, che non ama che i suoi soldi, ed il popolo che vuole l'altruismo; e non contan le parole che si possono inventare, se ti guardi intorno scopri il loro giuoco: con la bocca ti raccontano che vogliono il tuo bene, con le mani ti regalan ferro e fuoco. Caro amico, per favore, tu salutami gli amici, ed il popolo, che è tutta la mia gente; sono loro il vero cuore, che mi preme ricordare, che rimpiango e che mi ha amato veramente; verrà un giorno nel futuro che potremo ritornare, e staremo finalmente al nostro posto, finiremo di patire, non dovremo più emigrare perché un tale ce lo impone ad ogni costo. E salutami tua madre, dai un abbraccio a tua sorella, chissà come sarà grande e signorina; e lo so, sarà bellissima come son le nostre donne, sanno vivere con forza che trascina; ma - le hai mai guardate bene? - ti sorridono col cuore, negli sgardi non nascondono timore, dove sono però uniche è sul posto di lavoro, son con gli uomini e si battono con loro. Ho pensato tante volte che c'è un senso a tutto questo, quest'amore non ci cade giù dal cielo; ma parlando della vita, e pensando al mio paese, mi è sembrato come fosse tolto un velo, e mi pare di sapere, e finalmente di capire, nella vita ogni cosa ha un suo colore, e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati, ed il rosso è il colore dell'amore, e l'azzurro… (ecc.)
Non mi sono svegliata con l’uovo di traverso e non sono scesa dal letto col piede sbagliato, c’è che ieri sera, prima di spegnere il PC ho letto un articolo sulla diatriba che va per la maggiore
ho usato un termine improprio che mi è valso una garbata bacchettata, ci stava tutta, tra “liberismo selvaggio” e “capitalismo selvaggio” il primo ci stava come i “cavoli a merenda”, riletto il pezzo, continuo a non condividere le origini dell’attuale crisi, Craxi è stato un disastro epocale per l’economia e la politica Italiana, ma l’attuale crisi non ha “anche” una qualche attinenza con il tradimento delle ragioni che hanno portato alla creazione del Parlamento Europeo?
Sono risalita ai motivi fondanti del parlamento europeo.
Un rapido sunto:
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Marzo 1957, trattato di Roma, nasce la CEE, comunità economica europea.
1991 nasce l’Unione Europea ed elabora un trattato che entra in vigore nel 1993 con i seguenti obiettivi:
moneta unica, cittadinanza europea, politica estera e sicurezza comune, accordi per la sicurezza interna.
Nel 2000 stabilisce che tutti i settori siano aperti alla concorrenza.
Nel 2002 l’euro fa il suo ingresso trionfale, un euro vale 1936,27 (rapportato all’ECU) x 1000 £.
Gli slogans
Nessuna frontiera = maggiori possibilità
Concorrenza = migliore qualità e prezzi inferiori
Costano meno le comunicazioni telefoniche, internet, i voli aerei, si può scegliere il fornitore di servizi più conveniente (luce e gas)
Si può scegliere dove vivere, studiare e lavorare
L’istruzione ottenuta nel contesto europeo è un valore aggiunto nel “libero mercato del lavoro” e sempre più giovani vanno a lavorare all’estero.
Un’Europa più verde
gli Stati membri sono ricorsi ad azioni congiunte per provvedere alla tutela dell’ambiente.
Oggi, i fiumi e le spiagge d’Europa sono più puliti, le vigenti norme per lo smaltimento dei rifiuti
sono rigorose, i rifiuti pericolosi non possono più essere inviati per lo smaltimento nei paesi poveri come accadeva in precedenza.
Un’Europa che rispetta le esigenze dei consumatori
Il marchio “CE” è diventato un simbolo di cui i cittadini possono fidarsi.
Lavoro e prosperità
Il mercato unico senza frontiere dell’UE e l’istituzione dell’euro hanno già generato ricchezza per miliardi di euro e creato vari milioni di nuovi posti di lavoro. L’UE effettua inoltre investimenti nell’occupazione del futuro attraverso il finanziamento della ricerca e dello sviluppo dell’alta tecnologia. I suoi leader si sono impegnati ad aumentare i finanziamenti nel
settore di oltre il 50% fra il 2001 e il 2010.
Pari opportunità
I primi trattati UE contenevano una norma esplicita secondo cui uomini e donne hanno diritto alla stessa retribuzione a parità di occupazione.
In questo modo l’UE ha assunto un ruolo pionieristico nella lotta per i diritti delle donne, che costituiscono ora una parte integrante di tutte le politiche dell’Unione.
Libertà, sicurezza e giustizia per tutti
I paesi dell’UE collaborano per combattere il terrorismo internazionale e per evitare la tratta di esseri umani ed il narcotraffico a livello transfrontaliero. Essi stanno adottando norme comuni in relazione a questi reati, nonché misure atte a garantire la piena cooperazione fra le polizie, gli uffici doganali, i servizi dell’immigrazione e i tribunali dei diversi Stati membri.
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Gli ultimi tre paragrafi li ho copiati pari pari, ognuno può farne la valutazione che più gli aggrada, sono stata favorevole all’Unione Europea con un distinguo, il doppio binario di circolazione per la moneta.
Il 2 gennaio 2002, tutti coloro che avevano fatto aggiotaggio, hanno staccato il biglietto vincente della lotteria “cambio selvaggio e creativo”
1000 = 1€
I controlli postumi non hanno restituito il maltolto, alla lunga sono cessati, il “cambio creativo” si è trasformato in “finanza creativa”, la tanto strombazzata concorrenza ha dato vita ai “cartelli di non belligeranza”, l’economia basata sulla produzione diversificata di beni si è disgregata, gli industriali vogliono il profitto ma non il rischio d’impresa, le elargizioni sotto forma di incentivi a pioggia continuano a dare un solo risultato, presi i soldi se la squagliano verso zone di sfruttamento più permissive, si lasciano dietro capannoni vuoti, in molti casi inquinamento per i prossimi 100 anni, la disperazione di chi perde il lavoro e di chi non può entrare nel mondo del lavoro a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile.
Quest’ultima scelta la si imputa al fatto che le prospettive di vita si sono allungate, non si possono pagare pensioni di lunga durata, ma se non si lasciano lavorare i giovani e si continua a usare la cassa INPS anche per l’assistenzialismo di Stato, quanto manca a finire come l’Argentina di qualche anno fa?
La ripresa che si sforzano di farci vedere è dietro l’angolo, era apparsa ma si è ritirata nel momento che il presidente della Repubblica ha rinviato alle camere il DDL sull’arbitrato, la ripresa ci sarà quando la tutela dei lavoratori sarà spazzata via e il mercato degli schiavi sarà istituzionalizzato.
Non sono una economista, su questo tema sono la tipica “casalinga di Voghera”, ma se guardo le ragioni che hanno spinto a creare l’Europa Unita, mi sorge il sospetto che il risultato finale somigli ai miei esperimenti in cucina, la faccia sfottente di mio marito nel vedere la poltiglia finale che nelle mie buone intenzioni voleva essere una torta sant'honorè.
Ma quanto costa a ogni singolo paese il parlamento europeo?
Ultimamente mi da la sensazione del cimitero degli elefanti, i trombati, gli scomodi, gli eccessi vanno a svernare da quelle parti, non sarebbe più economico mandarli a fare il “meritato riposo” ?
Berlusconi si reca da un veggente per conoscere il suo futuro. Il veggente si concentra, chiude gli occhi, entra in trance e comincia a parlare...
-- La vedo transitare su una automobile aperta, per una strada larghissima con una moltitudine al seguito... Silvio sorride e chiede:
-- La gente è felice? -- Sì, molto felice. -- E seguono l'automobile? -- Sì, sulla strada e sui marciapiedi con bandiere e striscioni. -- Cosa c'è scritto? -- Messaggi di speranza per una patria migliore.
Con il suo sorriso aperto Silvio chiede ancora: --
*
--Gridano? -- Sì, tutti gridano, ballano, battono le mani. Urlano: "Un futuro migliore ci aspetta!" -- E dimmi: mi stringono le mani? -- No! -- E perché?... ........... ........... -- Perché la bara è chiusa!!!!!!!
Avrei voluto scrivere del 25 aprile e mi si è bloccata la mente, parlare della liberazione in questo momento mi è sembrato un insulto ai tanti uomini e alle tante donne che sono morte per regalarci la libertà di parola, la libertà di vivere da uomini e donne coscienti e non come bestiame da riproduzione a scopo bellico.
Oggi rispondendo a Paolo scrivevo:
nessuno ricorda cosa significa il sostantivo femminile “POLITICA”
Immanuel Kant ha scritto:
"Ogni politica dovrà piegare le ginocchia davanti alla morale."
Noi siamo governati da ladri, escort, intrallazzatori, mafiosi, piduisti, razzisti, xenofobi, deficenti mentali e “ammalati di nostalgia”.
Ovvero, il meglio del peggio che una nazione possa esprimere.
Su questo mare magnum di m@@@a, il califfo delira, i ministri alla Bondi non fanno più nemmeno ridere, le ministre alla Mussolini ti fanno pensare che la fortuna di essere donna comporta anche il vantaggio di non correre il rischio di sposarne una con la sua delicatezza verbale o come le espressioni verbali della Santanchè.
Il sobbalzo di questi giorni è stato causato dal fatto che, è bastato riportare la politica alla gente e per la gente, ha solleticato il desiderio mai sopito di coloro che volevano sentire il politico parlare di politica e non di cazzi propri o barzellette.
Nell’attesa dell’evolversi degli eventi, ascolto musica, ho chiesto un video ad hoc e...mi piace.
MIO FIGLIO
Mio figlio dovrà essere un guerriero Un duro nell'azione e nel pensiero Se vorrà farsi a forza un posto al sole Dividerà i pensieri e le parole
Dovrà tenersi in mente che il governo per dieci anni scatenò un inferno Lanciò una guerra santa ai terroristi Così salvo ministri e giornalisti A lui potrà sembrare anche incredibile Ma la paura annulla l'impossibile
Ma mentre tutto questo andava in porto La mafia grufolava dal suo orto E sparse per l'Italia tanti morti che ancora non riusciamo a farci i conti
Al massimo si sentono belati Ma non ho ancora visto i carri armati Le vittime son gente che non conta Discuteremo il tema un'altra volta
Discuteranno il tema un’altra volta
Mio figlio avrà un futuro da sparviero Se vorrà stare vivo per davvero Dovrà guardare avanti e non voltarsi e soprattutto non dovrà bucarsi
E tutto verrà avanti com'è scritto sui testi del mercato e del profitto Si allargherà la forza dell'impresa La mafia è un organismo ad alta resa Se un giorno soffrirà di solitudine Poi finirà per farci l'abitudine
E più ci penso più mi sento male Nemmeno ci si sogna di cambiare Future abilità, speranze umane Riuscire a galleggiare sul letame
Da sopra alle montagne del potere Ognuno adesso ha al caldo il suo sedere Si nutrono sospetti, poco importa Si archivierà il problema un'altra volta….
ALL’ANIMA…è più semplice instaurare un buon rapporto con un UFO che riuscire a trovare qualcosa da dire su Bersani & chi?
Mi ero ripromessa di mettere sotto il microscopio l’opposizione, si il PD, ho spulciato giornali, video, ho fatto qualche telefonata per sapere cosa bolle in pentola, mi sono sentita una acchiappa fantasmi, un buio polare, ma quello dura sei mesi e poi è luce, qua da due anni non brilla nemmeno un lumino cimiteriale, sembriamo una corposa colonia di orfani.
Per ora imperversa la telenovela Fini-Berlusconi, mi aspettavo qualcosa di più corposo, invece… la solita “distrazione di massa”.
Nel mio piccolo qualcosa la faccio, magari qualcuno non lo troverà in linea con la logica, ma cosa importa, mi sta piacendo un tot la mia ultima azione umanitaria, ho fatto attecchire il sindacato COBAS dentro una curia, relazionerò più avanti.
Per scrivere qualcosa sull’opposizione serve la sua presenza, non la trovo, non mi resta che lanciare questo appello per sopperire al vuoto pneumatico
Per capirci, la sinistra che ancora caparbiamente voto è quella che non abita a Montecitorio, il PD ha smesso di definirsi partito di sinistra, meno male, almeno ci risparmia la richiesta di rettifiche.
Provo a scappare dall’argomento monodirezionale e mio malgrado non riesco, ho la sgradevole sensazione di trovarmi su una corsia autostradale senza uscite laterali, percorso obbligato fino alla fine del viaggio, ovvero, questo ce lo teniamo fino a che
“sorella morte non deciderà che il suo tempo per stilare il testamento è finito”.
Provo a scorrere i giornali e rinuncio, l’oligarca è sempre al centro di ogni pagina, la dentiera in bella mostra e i peli di scimmia ben incollati, mi sorge un dubbio, ma sarà una calotta o come dice l’amica Dalle8alle5, tutte le mattine un addetto cinese glieli disegna?...boh.
Di sicuro c’è che il califfo non pensa, la sua zona semantica e il centro della logica devono essere andati in asfissia totale, questo spiegherebbe il suo parlare a ruota libera, senza curarsi delle conseguenze.
Il paese (a suo dire) lo osanna, voglio vedere se lo osannerà ancora quando avrà finito di smantellare lo stato sociale, all’estero se vogliono ridere a crepapelle leggono le notizie politiche italiane, spulciando Repubblica mi sono imbattuta in questo giudizio
“Lo scrittore spagnolo Javier Marias concluse così, nel 2002, un ritratto di Berlusconi per El Pais: "... Una persona che non sente mai vergogna di alcun tipo, né personale, né pubblica, politica, estetica. E nemmeno narrativa. In realtà egli non sa cos'è la vergogna".
Non mi sono stupita, viste le figure di guano che va facendo in giro per il mondo, trovo normale il giudizio, direi che è un giudizio “benevolo”.
La perplessità l’ho provata nel sentirlo di nuovo attaccare gli scrittori e gli autori di serial, accusarli di mettere in “cattiva luce il paese”, mi sta sorgendo un dubbio, ma i suoi discorsi li scrivono Feltri e Belpietro?
Questa sua necessità di avere un antagonista a ogni costo lo ha portato ad attaccare la “sua gallina dalle uova d’oro”, al posto di Saviano cambierei casa editrice, il califfo scorda che certi atteggiamenti servil-comici, li ha attuati senza una regia, dico, questo episodio che ha fatto sganasciare il mondo non è parto della penna di Saviano o della regia di Florestano Vancini, questo episodio è autoctono, baciamano e inchino al cammelliere libico che, come il califfo si volta, si pulisce disgustato la mano sulla tunica.
La più penosa figura di m@@@a degli ultimi 150 anni.
Sono sicura che questa è solo la prima puntata ;-))
Un saluto ai tre operatori rimessi in libertà e a tutti quelli che hanno firmato a favore di Emergency, riposto due frecciate di Spinoza e la perla di La Russa, sai mai, scordasse cosa ha vomitato.
Affidati a Frattini e Gasparri i primi commenti sull’arresto degli uomini di Emergency. Ma si tratta ancora di figure di merda esplorative.
Gasparri: “La linea di Emergency è poco chiara”. Infatti è chiara.
La Russa: Può sempre succedere di avere accanto, inconsapevolmente, degli infiltrati. Nel passato è accaduto tante volte. E’ successo al Pci con le Br e al Msi con i Nar.
Frattini, La Russa, Gasparri, Feltri e i coglioni che ci hanno cancellato dai blog l’appello a favore di Emergency, questa sopra è tutta vostra, vi spiace riprendervela?
Non sono a favore degli psicofarmaci come cura neurologica, ma francamente, comincio a pensare che per reindirizzare le vostre sinapsi, per portarle dallo stato elettrico a quello chimico, vi serva un neurolettico…o una pera di buon senso, un solido cerotto alla bocca darebbe dei buoni risultati.
Mi spiace solo che ci sia stata gente che, pur avendo tenuto i toni bassi non ha risparmiato dubbi sull’operato della ONG, personalmente mi sono schierata dalla parte di chi, non ha scordato il valore morale del giuramento di Ippocrate.
Serata Bertoli, quando qualcosa mi da fastidio mi rifugio in due o tre cantautori facendo drizzare le orecchie al cane che dopo un paio di mugolii si sdraia a palle all’aria sulle poltrone e parlare in sardo mio marito, che dopo una serie di epiteti conclude con un “su scorru i sa jaja sua, ma si rifugia in cucina e trova un contenitore sportivo che lo intossica, esattamente come io vengo intossicata dalla politica.
Musica a palla e pensieri in libertà, già, la libertà di essere, di pensare e nei limiti della libertà altrui, fare.
Mi dico sempre che noi popolo della rete, salvo pochi casi, siamo quelli che hanno un reddito fisso, che sia stipendio o pensione, abbiamo i piedi al caldo e per quanto ci battiamo per questa o quella parte, pur modificando i nostri consumi, siamo una parte di quelli che arrivano alla fine del mese, comprano libri, partecipano a dibattiti e contribuiscono a mantenere in piedi il sistema Paese.
Ma c’è qualcosa che mi disturba, il corto circuito che da qualche anno pare attraversare l’Italia, sempre più velocemente e sempre con argomenti diversi, fino a raggiungere una specie di parossismo sfociante in una forma di schizofrenia collettiva.
Si può avere una idea diversa da un’altra persona e andare a mangiare tranquillamente assieme, a me capita, siamo un gruppo di amici che rappresentano l’intero arco costituzionale passato e presente e una vasta gamma di provenienza, non solo regionale, ma di Nazioni, nessuno di noi si sogna di dire “sporco comunista” o “lercio fascista”, peggio ancora, sporco negro o muso giallo, è lontano da noi, da nostro modo di essere menti pensanti.
Eppure se mi soffermo sui contenitori di approfondimento, questi insulti volano come aeroplanini di carta in un giorno di gara, con indifferenza e leggerezza.
Metto a fuoco cos’è che mi disturba, la sensazione del “déjà vu”, ma con una sostanziale differenza, il “vissuto” aveva punti di arrivo fermi, sia che si fosse a favore o contrari, soggetti specifici e programmi reali da attuare, il “presente” ha qualcosa di aleatorio, volatile e impalpabile, sia che si sia a favore o contrari.
Torno alla mia solita maniera di ragionare e stabilisco che tutto quello che viene detto e scritto serve solo a distrarre la massa da quanto si legifera.
Già, la massa, ho seguito un pezzo di trasmissione su LA7, il tema, la TAV, sorvolo sul reportage, sono contraria alla TAV per mille ragioni, la penso come Marco Cedolin, un mondo che cresce in maniera geometrica non può che correre verso la terza e definitiva guerra mondiale, il semplice binomio
Terre emerse e risorse non sta al numero delle bocche da sfamare.
Sarà fisiologico aggredire i paesi meno sviluppati e depredarli del suolo per produrre cibo, la Cina e l’Inghilterra lo stanno facendo in Africa, noi non siamo da meno, ma ne ho già parlato.
Dicevo del reportage, tra le altre cose hanno intervistato i rappresentanti della “massa”, non l’uomo qualunque scolarizzato che vota per comodo, sbilanciando il voto ora da una parte e ora dall’altra, l’altro, quello che dice che i NO-TAV sono dei rompicoglioni che stanno impedendo a loro, disoccupati di lungo corso, di sfruttare l’opportunità di lavoro che il progetto dell’alta velocità per il trasporto merci offre.
La massa che non ha una qualifica, che parla un italiano intercalato da dialetto, moccoli e bestemmie, quella che non si cura di sapere chi governa, ma esige che chi governa gli dia da mangiare, attraverso il lavoro o gli ammortizzatori sociali non importa, destra o sinistra per lei pari sono, la massa che, se trova un capro espiatorio alla recessione (di questo si tratta, inutile continuare a vestirla di carnevale chiamandola crisi) è pronta al linciaggio, la massa che non si cura di sapere se quell’opera è utile o meno, la massa capisce solo che i NO-TAV stanno ostacolando per lei, una opportunità di reddito.
La massa non si pone la fatidica domanda
Quando avranno finito quell’opera, la gente della valle che dovrà sloggiare a causa degli espropri, che fine farà? E l’opera in se, a chi servirà se la valle si spopola?
Trovo giusto battersi per restare a casa propria, ho guardato quelle facce appartenenti alla massa e mi sono chiesta:
“quanto ci vuole affinchè la massa che ha un unico motto “si lavora e si fatica per la pancia e per la fica” si estingua”?
Sono tornata alla mia musica, il pesce lesso in salsa verde ha quasi smesso di rompere le gonadi con la RU486, a me vengono in mente le battaglie per la 194 e…mitico Pierangelo, metto il CD con la canzone simbolo,
mi godo la poesia musicata mentre Bobo va a uggiolare a Maurizio che forse è il caso di andare a fare una passeggiata, giubbino, guinzaglio…viaaaa, posso alzare un pochino il volume, mi va di sedere che la mia vicina usa gli apparecchi acustici.
CERTI MOMENTI
Anna che hai scavalcato le montagne
e hai preso a pugni le tue tradizioni lo so che non è facile il tuo giorno
ma il tuo pensiero è fatto di ragioni
i padri han biasimato la tua azione la chiesa ti ha bollato d'eresia il cambiamento impone la reazione e adesso sei il nemico e così sia
Credo che in certi momenti
il cervello non sa più pensare e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare poi cado coi piedi per terra
e scoppiano folgore e tuono non credo alla vita pacifica non credo al perdono
Adesso quando i medici di turno
rifiuteranno di esserti d'aiuto perchè venne un polacco ad insegnargli che è più cristiano imporsi col rifiuto
pretenderanno che tu torni indietro e ti costringeranno a partorire per poi chiamarlo figlio della colpa e tu una Maddalena da pentire
Credo che in certi momenti
il cervello non sa più pensare e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare poi cado coi piedi per terra
e scoppiano folgore e tuono non credo alla vita pacifica non credo al perdono
Volevo dedicarti quattro righe
per quanto può valere una canzone credo che tu abbia fatto qualche cosa
anche se questa è solo un'opinione
che lascerà il tuo segno nella vita
e i poveri bigotti reazionari dovranno fare senza peccatrici
saranno senza scopi umanitari
Credo che in certi momenti
il cervello non sa più pensare e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare poi cado coi piedi per terra
e scoppiano folgore e tuono non credo alla vita pacifica non credo al perdono
Mi ripeto, la mia mente analizza i fatti su questo enunciato:
“un fatto accade, è immodificabile in quanto accaduto, ma se si analizzano tutte le circostante che hanno portato al fatto, si modificano le conseguenze”
Due post fa ho messo in luce la cancellazione del seguente appello inviato da Sasà
Dopo un superficiale giro per blog dove era stato postato lo stesso appello e sempre dello stesso utente, ho pensato che lui fosse il bersaglio, confortata in questa convinzione dalla cancellazione di un secondo commento lasciato da Sasà…poi mi sono detta che c’era una nota stonata, ovvero:
perché cancellare quell’appello e il secondo dove comunicava la cancellazione dello stesso da tutti o quasi tutti i blog tranne uno?
perché dal suo blog non è stata toccata una virgola?
mi sono detta, “puntando l’attenzione su Sasà vittima della censura, non rischiamo di distrarci dal vero bersaglio?”
ovvero, far passare in secondo piano la vera vittima, permettendo così, che si ripetano in futuro, usando un altro utente come veicolo?
Dopo una serie di comunicazioni incrociate, un paio di cose da fare da parte di Sasà per spazzare via i dubbi, almeno io, sono arrivata alla conclusione.
Il nostro Sasà non è vittima di Mayblog, infatti i suoi commenti , ora, restano al loro posto a conferma che si voleva cancellare un solo commento, quello relativo all’appello pro Emergency, cancellando il suo secondo commento, chi lo ha fatto, voleva farci concentrare sul bersaglio sbagliato.
Abbiamo manifestato rabbia verso la piattaforma di Myblog, e oggi La Direzione di Mayblog ha lasciato il seguente messaggio indirizzato a Sasà, lo inserisco usando la comunicazione che mi mandano per avvisarmi che ho un nuovo commento da leggere:
gino-strada-da-fastidio-a-myblog-it.html nel tuo blog A 100 MILIONI DI ANNI LUCE DALLA TERRA:
"Ciao Sasà, La Redazione di MyBlog non censura i commenti nè i post pubblicati dagli utenti, la sparizione di alcuni post non può nè deve essere giustificata con una censura da parte nostra perchè così non è stato. Speriamo che la cosa si risolvi al più presto.
Leggendo quanto scritto dalla Redazione, ognuno può trarre le conclusione che vuole, Sasà non ha risposto.
Come mia abitudine, ogni commento merita una risposta, ogni commento rappresenta una persona e una idea, rappresenta un uomo o una donna che mi ha dedicato cinque minuti del suo tempo leggendomi e dieci per scrivermi, meritano di avere una risposta diretta e personale, è il mio modo di dire:
grazie della tua attenzione (vale per me e per come considero il blog, un dialogo).
Ho risposto alla Redazione, non sono stata tenera e non mi rimangio niente di quanto scritto, diciamo che voglio concedere alla Redazione il beneficio del dubbio, ovvero:
“la redazione può non essere responsabile della cancellazione, ma Mayblog non è innocente”
Chi gestisce il server? Chi ha il potere di entrare nei nostri blog e stabilire quali commenti devono restare e quali vanno cancellati? Chi ci eliminerà il dubbio di essere costantemente vivisezionati con buona pace della legge sulla privacy?
Ripeto quanto risposto alla Redazione, chi ci assicura che, chi ha cancellato quei commenti non si sia impossessato delle nostre URL e degli indirizzi di posta elettronica a esse collegate? Voi ci assicurate che non verranno usate per scopi poco puliti?
Non potete farlo, perché se potete affermare che una sola blogger è un caso isolato, spiacevole ma isolato, questi sotto mi tengono compagnia nella visita indesiderata della manina magica munita di cancellino che ha effettuato il reset.
Cristina ha fatto un post con su scritto VERGOGNA, come darle torto?
Concludendo, la censura è avvenuta, non la può modificare nessuno, analizzando le circostanze, ho potuto appurare che il bersaglio non era Sasà ma Emergency, non punto il dito contro la Redazione di Mayblog, ma contro la piattaforma del server si, diciamo che lascio separate le responsabilità soggettive, ma gradiremmo che “la cosa” fosse risolta alle origini, per quel che mi riguarda, o voi o altri organi competenti, mi dovrete dire chi, ha violato il mio spazio e la mia privacy.
Chiudo con una dichiarazione di solidarietà a STAINO, perché, che lo si voglia ammettere o no, siamo in tanti a pensarla come la figlia virtuale di Staino, non li vogliamo morti, non siamo cinici come il ministro della guerra sta mostrando di essere a Anno Zero, li vogliamo solo fuori dal parlamento, noi siamo umani rispetto a loro.
"IO STO CON EMERGENCY Appello a sostegno di Emergency di G.Strada e dei tre medici italiani rapiti dal governo filoimperialista di Karzai e dalle forze di occupazione della terra afgana. Contro l'Imperialismo occidentale per l'unità dei popoli e per la pace:
Gli ho risposto come faccio con tutti, direte, dov’è il problema?
Questa mattina, contrariamente agli altri giorni ho acceso il PC e ho visto altri interventi, mi sono apprestata a rispondere e da sotto gli occhi ho visto svanire l’appello di Sasà.
Pensando a una mia manovra sbagliata sono entrata nella sezione commenti…rien, kaput, mancu tanticchia, nulla, svanito, come se non fosse mai esistito.
Mi è venuto un dubbio, da qualche mese ricevo le visite del ministero dell’interno, mi sono detta:
Possibile che non hanno un “belin” da fare e vengono a rompere le scatole a me? Che fastidio può dare un appello a favore di Emergency e nel caso specifico, la richiesta di solidarietà per i nostri tre connazionali calati nella cacca di parte?
Poi ho avuto un altro dubbio e sono andata a controllare nei blog dove Sasà ha lasciato lo stesso appello, cancellato da tutte le parti, tutti blog della piattaforma MAYBLOG.
Cari gestori di Mayblog, se vi siete svegliati col prurito alle mani, passateci sopra della carta vetro, ma non venite a fare i censori su un legittimo appello, se avete ricevuto l’ordine dall’alto, date questo mio personale messaggio di risposta:
AFFANCULO
Come mai non vi siete presi il disturbo di cancellare i disgraziati che hanno inneggiato ai poveracci annegati nel canale di Sicilia con un “DIO C’E’ “ ?
Fatemi sapere (se avete coraggio) se devo cambiare piattaforma, ma non provate più a farvi scivolare il ditino sul reset a mia insaputa e contro la mia volontà, fino a prova contraria, la libertà d’espressione e di parola esiste ancora, nel caso fosse stata abolita questa notte…fate un proclama.
Nel caso fossero stati i poteri forti…vedete di fare i ministri sul serio e non i saltimbanchi buffoni di coorte, pronti a leccare le terga di un pecoraio che fa arrestare tre operatori umanitari scomodi, perché il punto è questo, EMERGENCY vi sta sul lato B perché sta dalla parte dell’umanità.
Allora, qualcuno vuole chiarire questo episodio di censura becera?