lunedì 25 luglio 2011

ORE 14:32 A TORINO LA TERRA TREMA

 

 

Calata nella lettura mi sono bloccata a fissare le ante della finestra che tremolavano e la percezione che la sedia si stava muovendo accompagnata dal sottofondo sordo e cupo, tipico della scossa tellurica.

 

Non è stata leggera, 4.3 di magnitudo.

 

La durata di circa 30 secondi mi è sembrata interminabile, con la sedia che mi sussultava sotto e le dannate ante che continuavano a tremolare.

 

La sensazione di impotenza diventa tangibile, la tocchi, la senti corpo solido che può sbriciolarti in 30 dannatissimi secondi.

 

Non ho avuto paura, solo stupore, quando è finita mi sono affacciata e con me chi non era al lavoro, facce spaventate e facce sorprese come la mia.

 

Quando mi capita di sentire la terra che balla non posso fare a meno di pensare alle volte precedenti.

 

La prima avevo 8 anni ed ero nella casa dei nonni materni, dormivo con mia zia, mi ritrovai a terra con il letto sopra, urlai come un’ossessa e mia zia con la flemma della fatalista mi scosse dicendomi:

 

“e statti muta chi ruspigghi a tutti, è sulu na scossa i terremotu, avanti, aiutimi a mettiri u matarazzu o postu e cucchiti”

 

La seconda ne avevo 13 ed ero con un piede ingessato a causa di un fallaccio durante una partita di calcio in convitto, il letto si staccò dal muro assieme ad altri finendo addosso a quelli di fronte, le urla si sprecarono fino alla comparsa del primario sulla porta che sibila:

 

“e allora? cosa c’è da sbraitare, è solo una scossa di terremoto, niente altro”

 

Nel 1978 abitavo in questa via, un civico diverso, l’avvisaglia mi arrivò dall’inclinazione del lampadario della cucina, il rombo e la danza, in quella occasione mi sorpresi a dire a mio figlio che aveva 9 anni:

 

“non preoccuparti, è solo una scossa di terremoto, se cerchi di scendere rischi di farti male a causa della gente che sta precipitandosi per le scale”.  

 

Oggi ero da sola a fissare le ante che tremolavano, ad ascoltare quella specie di tuono in sottofondo, ad aspettare che la sedia smettesse di scecherarmi, quando è finita sono entrata in rete

 

Il corriere della sera lancia un messaggio

 

Sei da quelle parti? raccontaci la tua esperienza

 

Mi è venuto spontaneo un MA VAFFANCULO, vallo a chiedere a chi non ha potuto dire “è solo una scossa di terremoto”.