martedì 3 settembre 2013

ANDRE RIEU E LO STRADIVARI DEL 1667

 mi hanno placata.

L’ho scoperto da poco con questo video durante un suo concerto in Messico

 

 

 

Ho scoperto questo genio del violino per sfuggire al caos giornalistico monotematico che ha scordato che esistono gli Italiani.

 

Dal giorno della lettura della sentenza che condannava con 20 anni di ritardo l’intrallazzatore e truffatore del fisco, quindi del Popolo Italiano, il mio linguaggio ha superato quello di un portuale incazzato al quale è caduta una cassa sul callo dolorante.

 

Nel sentire la santanchè, brunetta, cicchitto end company minacciare sfracelli, ho desiderato che al condannato venisse un colpo apoplettico e ci liberasse di lui, di loro e a lui liberarsi di noi.

 

Non che dalla parte del PD abbiano fatto di meglio, ormai, quando sento il sindaco di Firenze ho conati di vomito, lui crede di essere il clone di  George Washington e  Abraham Lincoln messi assieme, qualcuno gli spieghi l’esatta etimologia del termine “PIRLA”, ma visto che è sponsorizzato dal “chierichetto Franceschini”, l’appartenenza al genere non si discute.

 

Lui si dichiara di sinistra, lui è di sinistra come io sono di destra.

 

Dicevo, per evitare di smoccolare, ho spento e ho colto al volo il link che mi ha mandato l’esperta informatica, la porta che mi serviva per uscire a respirare un altra aria.

 

Torno ad Andre Rieu, in tutti i video che sto scorrendo trovo una nota comune, la capacità sua e della sua orchestra di coinvolgere il pubblico al punto da farlo diventare parte attiva dello spettacolo.

 

Quest’altro video ne è la prova.

Suonando my way in onore di Frank Sinitra a uno spettatore sono scese le lacrime di commozione

 

 non mi sono stupita, saper suonare il violino non è da tutti, suonarlo come lo suona lui riconcilia con le cose belle che ancora ci circondano e la musica è ancora una delle cose belle che ci circondano.