lunedì 8 febbraio 2010

COSA ASPETTIAMO?

Giro in rete per trovare dati precisi sulle aziende che stanno chiudendo i battenti e tentare di fare due conti approssimativi sul futuro numero di disoccupati, non c’è regione che sia immune da manifestazioni di protesta, operai sui tetti, per strada, negli stabilimenti occupati, da nord a sud il denominatore è comune, rischio chiusura.

 

Le ragioni sono molteplici, una viene recitata dai vari ministri a ogni comparsata televisiva:

 

“il costo del lavoro è troppo alto”

 

ALCOA chiuderà e non perché le manchino le commesse, semplicemente va a impiantare uno stabilimento in Islanda, la ditta che ha vinto la commessa per la costruzione dello stabilimento da quelle parti si chiama IMPREGILO.

 

Quindi, il governo Italiano sa che ALCOA in Italia non ha futuro, ma la notizia va tenuta nascosta, sai mai il popolo sardo e quello veneto se ne ricordino al momento del voto, ma se lo sa il governo, lo sa anche l’opposizione, silenzio bipartisan, comportamento omertoso, come nelle migliori “famiglie”.

 

Un resoconto su questo specifico episodio lo ha fatto Marco Cedolin  nel suo blog

 

http://ilcorrosivo.blogspot.com/2010/02/alcoa-e-il-disastro-ambientale-in.html

 

La stessa fine farà la FIAT, ora tocca a Termini Imerese, domani a Pomigliano e per chi ha la memoria corta, Torino ha pagato nel 1982 il pedaggio agli azionisti Fiat con la chiusura del Lingotto, Mirafiori ha visto scendere le sue tute blu e se non chiude del tutto è per conservare il predominio delle vendite sul territorio, andare a produrre auto in Messico costerà una miseria, aggiunta al costo del trasporto non sarà mai il costo dell’operaio italiano.

 

Ho visto Castelli a Ballarò mostrare un cellulare di ultima generazione, con la solita limitazione che lo contraddistingue illustrava il costo, dicendo che dobbiamo farci l’idea a guadagnare di meno, i Cinesi (produttori del suo cellulare) guadagnano di meno (poi sbraita che gli immigrati rubano il lavoro agli italiani, ma lui compra prodotti cinesi).

 

Castelli non ha mai mostrato di avere una visione ampia dei problemi, per lui è sempre una questione di causa ed effetto, mi manda in bestia.

 

Castelli? Si faccia aprire un corridoio nel cervello, ha bisogno di ossigenare le poche cose che vi sostano, i Cinesi guadagnano poco, ma quando vanno a comprare due pomodori e un cespo di lattuga quanto spendono?

 

E di grazia, qual è l’indice di tassazione della loro busta paga? Quanto guadagna un ministro Cinese?

 

Lei come confindustria, vuole la botte piena e la moglie ubriaca, volete lo stipendio livellato in basso e il prelievo fiscale livellato in alto.

 

Un popolo con il reddito da terzo mondo e le imposte da paese nordico, ma senza i servizi che il paese nordico da ai suoi residenti.

 

Mi sono chiesta come mai si possono chiudere i battenti di una azienda senza pagare gli stipendi, senza che un curatore fallimentare metta le mani sul patrimonio di questi “industriali d’assalto” che, piangono finta miseria,  succhiano finanziamenti statali e poi con noncuranza si eclissano lasciandosi dietro fame fisica, rabbia impotente e in molti casi il territorio saturo di veleni difficili da smaltire.

 

Me lo sono chiesta fino a che non sono incappata in questo annuncio pubblicitario in rete,

 

Vuol chiudere la sua azienda?

Ha problemi a liquidare la sua società perché ha troppi debiti?

Trust Liquidatorio

Noi possiamo aiutarla a liquidarla proteggendola maggiormente nei confronti dei suoi creditori limitando al minimo i rischi di fallimento, non impedendole di proseguire la sua attività!

Il Trust Liquidatorio è il Trust che rende più rapida, agevole e meno onerosa la cessazione della sua attività in crisi o la liquidazione della sua azienda indebitata proteggendola maggiormente nei confronti dei creditori, limitando al minimo i rischi di fallimento ed eventuali conseguenze penali, non impedendole in ogni caso la possibilità di proseguire la sua attività.

Dal 1992 con la Legge n.364 in Italia è possibile costituire un Trust

Il Trust è uno strumento giuridico che permette di spostare i propri beni (personali o aziendali) in un "contenitore" rimanendone, a seconda della convenienza, di fatto proprietari.

Uno dei motivi principali per cui il proprio patrimonio si sposta in questo "contenitore" è per proteggerlo dall'aggressione di eventuali creditori.

Con il Trust si può, volendo, anche decidere chi saranno in futuro i beneficiari del tuo patrimonio: tutto questo con più flessibilità e risparmio fiscale.

 

 

mi sono stropicciata gli occhi e l’ho letto molte volte, ne ho sottolineato in rosso una parte, questa:

 

proteggere il vostro patrimonio dall’aventuale aggressione dei creditori”.

 

Il prossimo anno ricorrono 150 anni dall’unità d’Italia, forse è il caso di festeggiare la ricorrenza con due manifestazioni che ricordino l’evento, una che parte dall’estremo sud delle isole, una che parte a ventaglio dalle Alpi e strada facendo accolgano all’interno i prossimi disoccupati, ingrossare le fila non sarà un problema,  la fermata non a Teano, ma a Montecitorio, dare a questi succhiasangue quello che Vittorio Emanuele diede al mercenario Nizzardo, un sacco di fagioli, due pezzi di baccalà secco, una barca e un

 

“rema e scordati la strada”

 

O ci rimbocchiamo le maniche e pensiamo alla protesta unitaria e continuativa o la prossima disgraziata legge avrà come tema:

 

“quali territori si possono concimare con chi non ha  reddito e pesa sullo Stato”

 

Come colonna sonora “Fratelli d’Italia” avrebbe finalmente un senso, anche se, personalmente, visto cosa succede, opterei per quelle  sotto.

 

 

 

Scordavo: Un grazie a Erminia per aver messo assieme il video degli Inti Illimani, ho voluto una versione a cavallo tra, la fine degli anni 60 e inizio anni 70 abbinata ai cortei degli ultimi 12 mesi.

La collaborazione tra Torino e Messina ha dato vita, per me, a un bel video.

 

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