Capita discutendo che la memoria porti a galla ricordi che apparentemente non hanno niente a che spartire con il tema discusso, una sorta di associazione di idee.
Si parte discutendo di censure e limitazioni delle libertà, di quanto poco sia sentito il problema per la stragrande maggioranza della gente.
Quando ci tuffiamo in queste discussioni, ognuno di noi porta la propria esperienza diretta, convergiamo sulla stortura di dare una valenza politica a ogni azione, la voce dal fondo del bar strilla:
“ma che vi incazzate a fare, tanto sono tutti uguali”
Mancio mi guarda e fa spallucce, gli passo la pagina che gli avevo promesso, “Odio gli indifferenti” di Antonio Gramsci, la legge e condivide in pieno dicendo
“Preferisco litigare con te che vedere quel pirla attaccato al videopoker e sentirlo sentenziare su tutto senza dire niente di concreto.”
Mancio vota a destra da sempre, quando ci incontriamo ci punzecchiamo alla grande, ma davanti a simili campioni di inutilità siamo solidali.
Ripensavo alla discussione questa mattina, leggevo i giornali e pensavo all’ignavia di questo popolo di pecore ed ecco che, in automatico mi è venuta in mente una canzone di De Andrè del 1973, dedicata agli indifferenti, a quelli che detesto cordialmente e chiamo “massa amorfa decorticata della quale si farebbe volentieri a meno”.
Di questa canzone ne esistono due versioni, inutile dire che adoro questa sotto, in neretto le parti che sono state censurate:
LA CANZONE DEL MAGGIO (ORIGINALE)
Lottavano così come si gioca
i cuccioli del maggio ed era normale
loro avevano il tempo
anche per la galera
ad aspettarli fuori c’era primavera
la stessa rabbia la stessa primavera
Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto guardare in terra
se avete deciso in fretta
che non era la vostra guerra
voi non avete fermato il tempo
gli avete fatto perdere tempo.
E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
voi siete stati lo strumento
per farci perdere un sacco di tempo.
Se avete lasciato fare
ai professionisti dei manganelli
per liberarvi di noi canaglie
di noi teppisti di noi ribelli
lasciandoci in buona fede
sanguinare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
se sono rimasti a posto
perfino i sassi nei vostri viali
se avete preso per buone
le "verità" dei vostri giornali
non vi è rimasto nessun argomento
per farci ancora perdere tempo.
Lo conosciamo bene
il vostro finto progresso
il vostro comandamento
"Ama il consumo come te stesso"
e se voi lo avete osservato
fino ad assolvere chi ci ha sparato
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
voi non potete fermare il tempo
gli fate solo perdere tempo.
Il video è quello della versione purgata, ma se scorrete i riquadri, c'è anche la versione originale, purtroppo manca la strofa introduttiva che si trova nella versione Francese.
CANZONE DEL MAGGIO (PURGATA)
Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credervi assolti
siete lo stesso coinvolti.
Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le "pantere"
ci mordevano il sedere
lasciandoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
Oggi l’annuncio che Telecom, nel giro di 11 mesi manderà a spasso 6822 crani, magari l’80% faceva parte degli “indifferenti”.
Sacconi è allarmato, ha dichiarato che questo è grave, ma non perché 6822 persone resteranno senza reddito, no…perché dice: il dialogo con la parte sociale diventa difficile…
Comincia a capire che più aumenta la massa disoccupata e più la stessa prende coscienza della puttanata commessa dentro le cabine elettorali, siamo alla resa dei conti?
“Da sopra le montagne del potere,
adesso ognuno ha caldo al suo sedere,
future abilità, speranze umane,
riuscire a galleggiare sul letame”
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