Ieri sera ho seguito due minuti di “otto e mezzo”, ospiti, Feltri e Giannini, mi sono bastati a spegnere in attesa di Ballarò.
Due minuti di incensazione delle proprie testate.
Non so cosa scrivano il Giornale e Libero, mi rifiuto di leggerli, ma sto cominciando a evitare con cura anche le testate abituali, letta una testata, il resto è fotocopia, ma quello che sto notando, è la morbosità di parte che si sprigiona dalle pagine dei quotidiani.
I giornalisti godono fisicamente a mettere in evidenza aspetti morbosi o aspetti ansiogeni, le reti televisive non sono da meno della carta stampata.
Un evento succede e tutti si portano “sul pezzo” dando la propria versione, mi piacerebbe che, per una volta si domandassero “PERCHE’ E’ ACCADUTO”?
Da sei mesi siamo perseguitati da tormentoni, la crisi delle borse, lo spread che sfora i 500 punti, il cambio del governo, lo spread che scende a 400, l’Europa che ci riabilita, la Costa Concordia naufraga, la S&P ci leva la A, la leva a mezza Europa, la Merkel si irrigidisce, Sarkozy perde punti…
Marcava un fatto nuovo che facesse scagliare il mondo dell’informazione su altri temi, è accaduto, sino a che è rimasto circoscritto alla Sicilia, poche note, è bastato che venisse emulato sulla terra ferma e il tormentone si è scatenato, titoli cubitali ansiogeni
“BLOCCO DEGLI AUTOTRASPORTATORI, A RISCHIO I RIFORNIMENTI ALIMENTARI”
Bravi pirla…tutti a svuotare scaffali.
Tutti i giornali si stanno sprecando a raccontare di macchine ferme senza benzina, di mercati con poca merce, di supermercati e ipermercati con gli scaffali vuoti…reazione del popolo bue, assalto agli scaffali per arraffare quel che resta, con il risultato di aver ripulito anche i fondi di magazzino dei punti vendita e la metà di quanto acquistato in maniera compulsiva finirà nel bidone della spazzatura perché ai limiti della scadenza, gli azionisti delle catene di distribuzione sentitamente ringraziano.
Le dita sono puntate in maniera minacciosamente accusatoria verso “il movimento dei forconi”, contro gli autotrasportatori nostrani, contro i pescatori e contro gli agricoltori.
Mi sarebbe piaciuto che un solo giornalista si fosse posto la domanda:
“PERCHE’ LO STANNO FACENDO”?
Professor Monti, provi a riprendere in mano il decreto sulle liberalizzazioni e vada al punto “approvvigionamento dei carburanti da fornitori NO LOGO”, elimini la “purga” che il cartello dei petrolieri Le ha fatto inserire, elimini la purga che il cartello delle compagnie di assicurazioni Le ha fatto inserire, poi, sia equo, esiga che alle categorie elencate, siano concesse le stesse condizioni di circolazione concesse agli operatori stranieri sul nostro territorio.
Gli autotrasportatori stranieri pagano la metà dei nostri al solo scopo di scaricare sui lineari polli alla diossina e vermi tritati camuffati da “hamburger”, frutta e ortaggi coltivati nelle serre e congelati prima della maturazione naturale.
Insomma, il mezzo per far rientrare la protesta c’è, tornare al provvedimento originario.
Il resto, se invece di salire in cattedra e sui pulpiti si tornasse a usare il
“PERCHE”?
si tornerebbe a ridimensionare anche moltissimi nostri comportamenti sbagliati, uno è quello di correre a riempire carrelli come se fosse stata dichiarata la terza guerra mondiale.
Ho letto un trafiletto
“lo sciopero dei pescatori mette a rischio la ristorazione in Emilia”
L’aumento del gasolio da trazione non mette a rischio le risorse economiche dei pescatori?
Non mi risulta che le loro barche vadano a pipì e nemmeno i trattori nei campi o gli autotreni che trasportano quelle merci.
Più che giornalisti mi sembrano seguaci di Grillo, il qualunquismo con il marchio di origine controllata.
MARCO CAREDDU
http://www.insertosatirico.com/
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